Oltre il giardino

Il titolo italiano sottolinea l'evento chiave del film, quando Chance (Peter Sellers) lascia quello che è stato il suo universo per tutta la sua vita - il suo amato giardino - per affrontare il mondo. Ma dato che questo cambiamento di prospettive, che avrebbe sconvolto la maggior parte dei possibili soggetti, non ha praticamente alcun impatto su Chance, risulta più appropriato il criptico titolo inglese "Being there", Essere lì.

Ottima regia di Hal Ashby (Harold & Maude) per un film completamente diverso dalla normale produzione di Peter Sellers, si ride poco o niente, due decessi per anzianità scandiscono inizio e fine dell'azione; il protagonista ha l'età mentale di un bimbo, una acuta teledipendenza, e un certo interesse per il giardinaggio. Ma quello che lo salva è una purezza d'animo decisamente inattesa anche una trentina di anni fa. Sellers se la cava molto bene e, come si vede sui titoli di coda, il suo grosso problema nel corso delle riprese era quello di restare serio nel dire le stralunate battute del suo personaggio.

Bravi anche gli altri attori, in particolare Shirley MacLaine e Melvyn Douglas (oscar per questo ruolo, a Sellers "solo" una nomination ma s'è rifatto con un golden globe e altri premi minori).

1 commento:

  1. In effetti non avevo notato il ghigno di Sellers in ogni dialogo. Uno così come poteva fermarsi dopo i film che ha fatto?

    RispondiElimina