Quei bravi ragazzi

Meglio noto con il titolo originale, Goodfellas. Un film molto citato quando si parla di mafia italoamericana anche se, a dire il vero, a me non sembra la miglior cosa fatta sull'argomento, e nemmeno il miglior lavoro di Martin Scorsese (meglio The Departed o Taxi Driver, per fare solo un paio di titoli - aspetto con curiosità il suo prossimo lavoro su Sinatra).

E' interessante il punto di vista di un pesce piccolo. La sceneggiatura è tratta da un libro che narra la storia di un italo-irlandese destinato a non poter crescere nella gerarchia mafiosa a causa della sua parte irlandese. Sarà un problema mio, ma il fatto di dover seguire un percorso reale trovo che spesso riduca la capacità espressiva del regista. Inoltre, il protagonista non mi sembra ben scelto. Ray Liotta - che interpreta Henry Hill - non mi convince nel suo ruolo.

Mi pare anche poco convincente la struttura generale della sceneggiatura, si tratta in pratica di una lunga rievocazione dei fatti da parte del protagonista, a partire dalla sua infanzia fino all'epilogo in cui decide di chiedere la protezione dell'FBI per salvare la pelle, con intermezzi in cui a prendere la parola è la moglie. In questo modo si perde un po' di vista il quadro generale della vicenda, che mi sarebbe interessato di più.

Si tratta comunque di un ottimo lavoro ed è piaciuto un po' a tutti, pubblico, critica, premi vari. Sono contento che l'oscar sia stato dato a Joe Pesci, che ho apprezzato in altri film (Mio cugino Vinnie, ad esempio). In questo film ha un ruolo secondario ma ben caratterizzato. Più in ombra Robert De Niro, che comunque beh, è sempre De Niro.

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