Come giallo è proprio scarso. Bisogna essere molto distratti per non capire chi sia il colpevole, sembra anzi che la sceneggiatura (Anthony Horowitz) miri a farci capire quanto prima chi abbia commesso l'omicidio che è al centro della storia. Mi viene quasi da pensare che si voglia in questo modo distrarre lo spettatore dalla tesi originaria di Agatha Christie (*) che oggi suona delirante, almeno nella nostra cultura. Qualcosina del messaggio originale lo si è mantenuto, ma lo si è silenziato a tal punto che passa praticamente inosservato.
Tra i vari cambiamenti operati, va rimarcato come qui ad essere assente sia Miss Lemon, mentre sulla carta sarebbe il capitano Hastings (Hugh Fraser) ad aver disertato. Il lato comico supplementare è fornito da qualche notazione sulla vanità di Hercule Poirot (David Suchet) che, come Hastings gli fa notare, stona con l'amore inglese per l'understatement. Nel finale, Poirot avrà modo di riuscire ad essere vanesio pure nell'essere modesto. Curiosa mancanza, non si riporta come Poirot pensi a Vera Rossakoff (**) sospirando per l'occasione persa.
Bella la ricostruzione dei duelli formali che ancora si tenevano in Inghilterra all'inizio del secolo scorso. Si seguiva la tradizione tedesca, e infatti sentiamo come si usino parole tedesche nel seguire il protocollo, e i contendenti venivano bardati per ridurre i rischi di ferite mortali. Scopo principale dello scontro era causare danni visibili all'avversario. Un bello sfregio in faccia era considerato un titolo di merito, al punto che non si capiva bene chi fosse il vincitore e chi lo sconfitto.
Abbiamo un marito geloso (Malcolm Sinclair) che dubita della fedeltà della bella moglie (Caroline Langrishe), e ci viene fatto subito capire che ha qualche motivo per esserlo. C'è in particolare un maggiore (Pip Torrens) che le ronza attorno con una certa insistenza. Un amico della coppia (John McEnery) si mette in mezzo, dando consigli a tutti quanti.
Il marito va a casa del pretendente, quando sa bene che lui è altrove e, approfittando della distrazione del maggiordomo (Peter Copley), si nasconde nella cassapanca del titolo. Mal gliene incoglie perché, durante la festicciola che si tiene la sera stessa, qualcuno lo ammazza riuscendo a non essere visto da nessuno.
L'ispettore capo Japp (Philip Jackson) assume che il maggiore abbia compiuto l'omicidio, Poirot dimostra facilmente come questa ipotesi sia campata in aria e mette le cose a posto.
(*) Nel racconto si sostiene che esistono donne che con il loro comportamento spingono uomini tutto sommato incolpevoli a compiere atti riprovevoli. La legge punisce questi ultimi, ma sembra che la Christie ritenga che moralmente sia responsabilità della donna.
(**) Che pure, nella cronologia televisiva, è appena apparsa in Doppio indizio.
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