Hercule Poirot (David Suchet) e il capitano Hastings (Hugh Fraser) sono invitati ad una partita di caccia che si tiene presso il villino di campagna di un antipaticissimo riccone che, al termine della giornata, viene ucciso con una pistolettata in faccia. Per le indagini viene chiamato dalla città l'ispettore capo Japp (Philip Jackson), che deve avere la luna di traverso, e sfodera in questa puntata una serie di battute che punzecchiano un po' tutti coloro gli capitano a tiro, compreso Poirot, colpevole di essersi preso un gran raffreddore.
Il morto era odioso a tal punto che chiunque nei paraggi aveva buone ragioni per farlo fuori, o almeno augurarselo. La mente criminale che ha agito, lo ha fatto con lunga premeditazione, creando un piano arzigogolato di cui non ho capito il senso, se non quello di intrattenere il lettore/spettatore. Perché poi agire quando è presente Poirot, che ovviamente si darà da fare per smascherare il colpevole.
Da notare che la sceneggiatura (*) ci nasconde un importante elemento che nel racconto rendeva più plausibile una parte importante del piano criminoso, ma rendendolo anche troppo facile da scoprire sin dalle prime battute. Un altro cambiamento sostanziale è nel finale, che su carta si traduceva in una mezza sconfitta per Poirot, incapace di assicurare alla giustizia chi ha compiuto il fatto.
(*) T.R. Bowen, che ha scritto anche molti episodi dello Sherlock Holmes con Jeremy Brett, tra cui la buona versione de Il mastino dei Baskerville. Questo dovrebbe essere il suo unico Poirot, ma Bowen ha al suo attivo numerose drammatizzazioni da altre opere di Agatha Christie, in particolare relative a Miss Marple.
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