Credo si tratti della più famosa avventura di Sherlock Holmes. Tra gli svariati adattamenti cito quello del '39 che ha iniziato la serie dove Basil Rathbone è protagonista, la curiosa versione horror del '59 di casa Hammer, con Peter Cushing, e la trasposizione contemporanea con Benedict Cumberbatch.
Come è nello stile della serie, qui si rispetta il testo originale di Conan Doyle, quasi filologicamente. Holmes (Jeremy Brett) appare poco, preferendo seguire i fatti a distanza. Ne approfitta il dottor Watson (Edward Hardwicke), suo malgrado, per stare al centro dell'attenzione e indagare, per quanto sia nelle sue possibilità. Il fatto che sia stato prodotto come episodio speciale "doppio", durando un centinaio di minuti invece dei soliti cinquanta, permette di sviluppare la materia con ordine.
Come vuole la lettera, il precedente Sir Baskerville muore per infarto, che sembra ricollegarsi alla antica maledizione della casata, perseguitata da un malefico cagnaccio. Il dottor Mortimer (Alastair Duncan) teme che anche il nuovo Baskerville subisca la stessa sorte e invoca l'aiuto di Holmes. Il quale accetta ma, adducendo la necessità di seguire un'altra indagine, lascia che sia il solo Watson a seguire Baskerville nel suo insediamento in campagna, nel Devon.
Watson resta in contatto con Holmes via lettera, spedendogli il resoconto delle sue giornate. Il maggiordomo, Barrymore (Ronald Pickup), sembra sospetto; un entomologo a caccia di farfalle, Stapleton (James Faulkner) suscita dubbi, anche perché quella che lui presenta come sua sorella (Fiona Gillies) ha un comportamento che lascia perplesso anche il buon dottore, e pure il dottor Mortimer, con la sua passione per reperti preistorici, potrebbe riservare sorprese.
Questo è l'unico racconto di Sherlock che conosco... ti ho detto tutto :D
RispondiEliminaTemo che tu sia in numerosa compagnia. Il personaggio lo conoscono tutti, le sue avventure sono meno note.
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