La sposa promessa

Il titolo internazionale è Fill the void, Riempire il vuoto, che, potenza dei traduttori automatici disponibili online, ho scoperto essere la traduzione letterale dell'originale ebraico. Come al solito la distribuzione nostrana brilla per una inventività non richiesta e che sembra dare una interpretazione tutta sua della pellicola.

In effetti la storia, scritta e diretta da Rama Burshtein (opera prima), narra di una giovane donna (Hadas Yaron - premiata a Venezia con la Coppa Volpi) che è sul punto di venir promessa in sposa ad un suo coetaneo. Ma succede un inghippo, la sorella maggiore muore di parto, e la madre, temendo che il genero (Yiftach Klein - bravo anche lui) se ne vada in Belgio col nipotino, cerca di convincere la minore a riempire il vuoto (per l'appunto) lasciato dalla sorella maggiore e sia lei a sposare il cognato.

Non sono riuscito a seguire a fondo la storia in quanto distratto dall'ambientazione. Siamo infatti a Tel Aviv, ai giorni nostri, ma sembra fare un salto indietro nel tempo di un paio di secoli, in quanto tutti i personaggi appartengono alla comunità ultra-ortodossa ebraica. Abbiamo dunque una grande formalità, rituali (per me) misteriosi e abbigliamenti bizzarri.

L'impostazione data dalla regista esclude completamente ogni relazione con il resto del mondo. Peccato, perché non credo sarebbe stato difficile mostrare anche un qualche scorcio della Tel Aviv più comunemente nota, occidentale e moderna, che avrebbe dato una visuale, a mio parere, più interessante. Credo che l'intenzione sia quella di mostrare una storia alla Jane Austen, con la protagonista (relativamente) ribelle che alla fine trova una sua collocazione nella sua società.

La forza della mente - Wit

Il titolo italiano è così sbagliato che non sono riuscito ad evitare di accostarlo nel titolo al titolo originale. Complice anche il fatto che è praticamente introvabile nella nostra lingua e chi volesse procurarselo avrebbe maggior fortuna cercando altre edizioni europee.

Con "wit" si intende l'arguzia, la prontezza di spirito, di cui è certamente fornita la protagonista (Emma Thompson, c'è bisogno di aggiungere altro?) mentre affronta gli ultimi mesi della sua vita. Già, perché subito nelle prime battute ci viene chiarito che Vivian Bearing, una professoressa universitaria di inglese, massima esperta sull'opera di John Donne, non ha praticamente scampo. Un brutto tumore colto in gran ritardo non le lascia praticamente scampo. Considerando che 50 e 50 è riuscito ad allontanare gran parte del suo possibile pubblico nonostante il suo taglio da commedia e l'assicurazione che il protagonista se la sarebbe scampata, si capisce come Wit, che è una sorta di "100 e 0", non miri a platee oceaniche.

Non stupisce allora che si tratti di un film per la TV, nella curiosa reincarnazione che ha preso questo termine negli ultimi anni. E' successo infatti che i cinema d'essai sono praticamente spariti dalla faccia della Terra, e dunque film che possono pensare di attrarre solo poche decine di spettatori alla volta non hanno più senso di essere prodotti. A meno che non siano pensati per la distribuzione televisiva, su appositi canali che non mirino al pubblico generalista.

L'impostazione è decisamente teatrale (da una piece di Margaret Edson), e non so bene quanto del "wit" che ci arriva venga dall'originale e quanto sia veicolata dalla regia (e sceneggiatura) di Mike Nichols e dalla recitazione (e sceneggiatura) di Emma Thompson.

Poco lo spazio che resta ai comprimari, anche se tutti meritano di essere ricordati. Il dottore che diagnostica il tumore è Christopher Lloyd (sì, il Dottor Emmett Brown di Ritorno al futuro), quello che segue, un po' malvolentieri, la paziente è Jonathan M. Woodward, l'infermiera che riesce a stabilire un legame emotivo è Audra McDonald. C'è pure un inatteso Harold Pinter nel ruolo del padre di Vivian.

Doctor Who - Speciale del 50°

Peccato che motivi tecnici ed economici abbiano impedito di realizzare appieno quella che credo fosse l'idea originale. Avere in scena tutti i Dottori contemporaneamente sarebbe stato qualcosa al limite dell'incredibile. Invece di dobbiamo accontentare "solo" di tre Dottori. Con piccole apparizioni per gli altri.

Anche se la sceneggiatura non mi pare tra le migliori, l'impatto emozionale è tra i più potenti. La narrazione principale, infatti, riguarda la scelta che ha determinato cinquanta anni di storia della serie (e molti secoli della vita del personaggio).

Il giorno del Dottore - The day of the Doctor

Di sciocchezze il Dottore ne ha fatte molte nella sua lunga vita. Dopotutto non ci sarebbe modo di evitarlo, data una vita così lunga e attiva. Ce ne è una che però le batte tutte. Come ben sanno tutti gli whoviani, il buon Dottore, capace di affrontare milioni di alieni bellicosi con il solo supporto di un cacciavite (per quanto sonico) e di una sciolta parlantina, un giorno lontano ha causato il (quasi) completo annichilimento di due floride ed estremamente combattive razze aliene, i terribili Dalek, e gli stessi Signori del Tempo a cui appartiene.

Per anni si è (e ci ha) ripetuto che non poteva fare altrimenti, che era l'unico modo per salvare l'intero universo. Lo speciale finale della stagione speciale (che si è ricavata uno spazio tra la quarta e la quinta stagione) ci aveva già fatto pensare che magari tutta quella preoccupazione del Dottore fosse sprecata, che forse Gallifrey non fosse andata davvero distrutta e che i Dalek siano stati vittima più di loro stessi che di altro.

Torniamo quindi al tempo della conclusione della guerra fatale. Il Dottore decide che così non si può andare avanti, Time Lord e Dalek sono diventati due facce della stessa medaglia, e la loro guerra sembra che non possa finire se non con una distruzione generale. Si impossessa dunque di una arma finale, capace di porre fine al conflitto con l'eliminazione dei contendenti. L'amichevole interfaccia dall'apparecchio sarebbe disegnata per relazionarsi all'utente usando l'apparenza di una persona a lui nota, ma la tecnologia Gallifreyana ha le sue mancanze, e dunque finisce per usare le sembianze di Rose. Sara dunque questa pseudo-Rose a cercare di capire se il Dottore vuole davvero usarla (nel senso di arma) o no.

Per farlo, lo manda nel futuro, quel possibile futuro in cui ha davvero schiacciato il pulsante, a incontrare due sue future rigenerazioni, la decima, che al momento se la sta spassando allegramente con Elisabetta I, e l'undicesima, che sta affrontando una bizzarra crisi ai nostri giorni. Caso vuole che decimo e undicesimo Dottore stiano in realtà lavorando allo stesso caso, i Zygon (alieni bruttarelli capaci di assumere le sembianze di altre forme di vita) stanno invadendo la Terra usando un bizzarro meccanismo per viaggiare nel tempo. Un terzo Dottore rende la soluzione della matassa più semplice e, soprattutto, serve allo stesso per figurarsi un modo per uscire degnamente dal suo problema.

L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Il decimo Dottore: David Tennant
Il Dottore dimenticato: John Hurt
Clara: Jenna Coleman
Rose (sembra): Billie Piper
Kate Stewart: Jemma Redgrave
Elisabetta I: Joanna Page

A royal weekend

In originale il titolo è Hyde Park on Hudson. Per che motivo non lo si sia tradotto "Un weekend reale", se proprio era questo che si voleva fare (con lo scopo di lanciarlo come seguito di Il discorso del re, immagino), e si sia invece preferito usare la sua versione inglese è un mistero che è al di là delle mie capacità di comprensione.

Come non riesco a capire come sia riuscito lo sceneggiatore, Richard Nelson, nella improba fatica di prendere una serie di personaggi interessanti, un momento storico estremamente delicato, e riuscirne ad estrarne una storia così fiacca. Incolpevole, direi, il regista Roger Michell, anche se non si può dire che brilli.

Si narra del primo viaggio dei regnanti inglesi nella ex-colonia ribelle, già divenuta più potente della ex-madrepatria. Siamo sull'orlo di quella catastrofe più comunemente nota come seconda guerra mondiale, e Giorgio VI, amichevolmente noto come Bertie (Samuel West) e accompagnato da Elisabetta (Olivia Colman), non esita a mettere in soffitta il dinastico amor proprio per chiedere aiuto ai cugini di oltre oceano.

Come ci si può aspettare da una produzione americana, il racconto segue prevalentemente dal loro punto di vista, ovvero quello di Franklin D. Roosevelt (Bill Murray), presidente americano, o meglio quello di Daisy (Laura Linney) sua cugina di quinto (o sesto) grado.

FDR è un personaggio di cui si può dire tutto e il contrario di tutto, riuscendo in ogni caso a non andare troppo lontano dal vero. Sarebbe quindi bastato concentrarsi sulla sua controversa figura e il suo strano modo di relazionarsi a Giorgio VI, un misto di paternalismo, amicizia, contrapposizione al limite dell'offesa gratuita, per ottenere un racconto interessante, anche perché in un ruolo del genere Murray non poteva che dare del suo meglio.

Si è scelto invece di contrapporre al fatto storico uno più privato, la relazione tra FDR e le donne, in particolare la madre, la moglie (Olivia Williams), la segretaria-amante, e Daisy, quale cugina-amante. Curiosamente, però, il personaggio di Daisy, che diventa a tutti gli effetti protagonista narratrice, fa qui la figura della bella statuina. Poco dice, poco fa, sembra semplicemente seguire la corrente. Cosa che, fra l'altro, oltre a rallentare l'azione, non sembra nemmeno corrispondere alla realtà dei fatti.

La parte interessante del film, almeno a mio parere, rimane quella sullo studio del carattere dei reali inglesi, e sulla loro difficile relazione con il presidente americano. Bene viene mostrato come la difficoltà di comunicare tra due parti così diverse rischiò di far naufragare un amicizia che era oltretutto l'unica scelta razionale in quel contesto.

The IT crowd - Speciale finale

E questa puntata è davvero sia speciale sia finale, lungo come due episodi normali, a tre anni di distanza dalla quarta serie, e senza prospettive di una continuazione.

Gli anni sono passati solo per noi, i cambiamenti nei personaggi sono minimi, sembra che lo scopo sia solo quello di dare una fine chiara alla serie, e questo lascia una vena di malinconia, anche se nascosta dalle solite gran risate che le sceneggiature di Graham Linehan ci hanno garantito.

The Internet is coming

L'inizio sembra carico di ottimi presagi per i protagonisti, Roy ha una fidanzata con cui riesce a relazionarsi (supera agevolmente il test di "the" Moss sugli eroi Marvel), e pare che lo abbia definito "artista emozionale", qualunque cosa questo possa voler dire, e Jen ha una attrazione che sembra fatale per un barista italiano.

Meno brillanti sembrano le prospettive per Moss, la sua web fanzine sui giochi di ruolo non decolla. O per meglio dire è terribile, non la si riesce proprio a guardare. Per sua fortuna (?) finisce nell'ufficio del supercapo Reynholm che gli spiega il segreto per aver successo: indossare pantaloni da donna. Moss applica il consiglio e, incredibilmente, ottiene miglioramenti clamorosi.

Vediamo invece la catastrofe in arrivo per Roy, nelle vesti di un sottodimensionato barista incapace di preparargli un caffé decente. Con la sensibilità che gli è propria, Roy traduce il suo disagio in una generica invettiva contro chi è molto basso. Ascoltandolo, Jen ha un lampo di genio, la donna di Roy gli aveva fatto notare il suo autismo emozionale, la sua incapacità di gestire le emozioni.

A complicare maggiormente le cose, Jen ha un paio di sfortunati incontri con una senzatetto e, colmo della sfortuna, Jen e Roy vengono filmati mentre fanno cose che, fuori contesto, li fanno catalogare come la feccia dell'umanità.

Inoltre, Moss passa a Roy la sua pozione miracolosa che usa quando deve simulare di essere triste. Da qui in poi le cose non possono che peggiorare.

C'è anche modo di dare un seguito alla mitologica scena su internet in una scatola, e di lasciare, proprio nel finale, il messaggio base su cosa fare se qualcosa di informatico non funziona: hai provato a spegnere e riaccendere?

Il comandante e la cicogna

Trattasi di una buona commedia italiana stata scritta da Doriana Leondeff e Silvio Soldini (anche regista), che mi sembra però indecisa se dare più spazio alla sua anima romantica o a quella più rivolta alla critica di costume. E' forse questa indecisione il suo punto debole. Avrei preferito due film, Il comandante, dove si sarebbe potuto satireggiare anche più decisamente sulla nostra crisi (che è più morale che economica) e La cicogna, in cui si sarebbe potuto dare maggiore spazio al lato affettivo dei personaggi.

Al centro dell'azione c'è Leo (Valerio Mastandrea), un baffuto idraulico di origine napoletana che ha una relazione molto travagliata con Teresa (Claudia Gerini - luminosa), che è stata sua moglie fino a non molto tempo prima. Ha due figli adolescenti, ognuno con i suoi problemi, a cui riesce a star dietro con molta fatica.

Capiamo subito che Leo è destinato ad incontrare Diana (Alba Rohrwacher), che è così timida e chiusa in sé da sembrar bruttina. Avrebbe velleità artistiche, che i suoi problemi caratteriali ostacolano, e un terribile padrone di casa, Amanzio (Giuseppe Battiston). Per non perdere il suo appartamento, si adatta ad affrescare una parete dello studio di un viscido avvocato (Luca Zingaretti) dalle amicizie e gusti molto discutibili.

Per motivi bizzarri, Amanzio e il figlio di Leo faranno amicizia, mentre Leo stesso, per faccende relative alla figlia, si troverà a frequentare lo studio del suddetto avvocato.

Questo ribollir d'azione è osservato dall'alto da una cicogna e da statue, in particolare Giuseppe Garibaldi (che ha la voce di Pierfrancesco Favino), Leonardo da Vinci (Neri Marcorè), e un fittizio Cavalier Cazzaniga (Gigio Alberti).

Piacevole la colonna sonora della Banda Osiris, a cui sui titoli di coda si aggiunge Vinicio Capossela per cantare, per l'appunto, La cicogna.

Il film è ambientato prevalentemente a Torino, resa però praticamente irriconoscibile (almeno ai non torinesi) grazie anche al trucco di aggiungere inserti da altre città (il Leonardo è quello milanese, il Garibaldi credo che venga da Genova).

Doctor Who 7.13 - Da Gallifrey a Trenzalore

Essere un Signore del Tempo garantisce alcuni vantaggi non trascurabili, ma anche qualche seccatura, come ad esempio quella di sapere come andrà a finire la propria storia. E può succedere pure che la notizia circoli in giro, e venga all'orecchio di tipacci poco raccomandabili che pensino di poter sfruttare il paradosso di un viaggiatore del tempo che visiti la propria tomba.

Questo sarebbe l'ultimo episodio della settima stagione ma è un imbroglio. Bisogna aspettare l'episodio speciale del cinquantesimo, che verrà - o è stato, a seconda del tempo corrente del lettore - trasmesso in buona parte del mondo in The Day of the Doctor, il 23 novembre 2013, per sapere come andrà davvero a finire l'annata. E questo rovina la struttura della puntata, che finisce per essere soltanto un antefatto al gran finale.

The name of the Doctor - Il nome del dottore

A guidare l'azione è La Grande Intelligenza che, estremamente incavolata per tutte le volte che il Dottore gli ha messo i bastoni tra le ruote, svolge un diabolico piano che mira alla rovina congiunta di entrambi. Vien da pensare che si sia scelto il nome con intenti umoristici, ma tant'è. Come scagnozzi questa volta utilizza dei Sussurratori che un po' mi hanno fatto pensare ai Dissennatori, guardiani di Azkaban della saga di Harry Potter, contro cui però perdono facilmente il confronto.

Il piano consiste nel rapire l'anomalo terzetto amico del Dottore (Madame Vastra, Jenny, Strax), portarli su Trenzalore, e ivi aspettare il Dottore. Che cade gioiosamente nella trappola portandosi dietro Clara, che a sua volta è in connessione con River Song.

Da notare che le due non si conoscevano, vengono introdotte da Madame Vastra, con un certo imbarazzo da parte di tutti. Già, perché pare che la povera River Song, che avevamo lasciata viva e vegeta a Manhattan, seguendo a nostra insaputa la sua linea temporale, sia arrivata ai fatti del pianeta-biblioteca, che l'hanno tolta dai giochi. Detto per inciso, protesto vivamente per come è stata gestita la faccenda.

Per quel che riguarda il resto dell'episodio, sembra che il perfido (e idiota, a ben vedere) piano della Grande Intelligenza abbia successo, ma non è detta l'ultima parola.

Tra i momenti migliori:

Il duetto tra River Song e il Dottore. Il Dottore finalmente vince la sua ritrosia a provare emozioni, e finalmente i due hanno modo di scambiarsi almeno un bacio propriamente detto.

Il finale che introduce John Hurt come una non ben specificata versione del Dottore che ha fatto qualcosa di terribile. Mistero che verrà chiarito nel già citato speciale.

L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Clara: Jenna-Louise Coleman
River Song: Alex Kingston
Madame Vastra: Neve McIntosh
Jenny: Catrin Stewart
Strax: Dan Starkey
La Grande Intelligenza: Richard E. Grant
Il Dottore: John Hurt

Doctor Who 7.12 - Scacco a Mr Clever

Nonostante porti la firma di Neil Gaiman, la sceneggiatura non mi ha convinto. Sarà, come mostra il casting, che è stato pensato per rendere più partecipe il pubblico molto giovane che dovrebbe essere il target principale della serie. Fatto è che i due ragazzini che si trovano a partecipare mi sembrano solo un peso, e del resto per gran parte del tempo non fanno nulla, essendo il loro cervello disattivato dai cattivi di turno.

Nightmare in silver - Incubo Cyberman

Dottore e Clara portano i due pargoletti in un parco giochi tra i più famosi dell'universo. Purtroppo ci arrivano troppo tardi, quando è ormai chiuso da anni, in seguito ad una sanguinosa guerra tra gli umani locali a quella parte di universo e i Cybermen. La guerra è finita da un pezzo, ma i pianeti superstiti sono rimasti in uno stato di crisi.

Il Dottore capisce che c'è qualcosa di poco chiaro ma riesce lo stesso a mettersi in pasticci grossi. In pratica finisce per subire uno sdoppiamento di personalità, Doctor Who da una parte, Mr Clever dall'altra. Per decidere chi vince, le sue personalità si sfidano ad una partita a scacchi, il che, considerando come il Dottore abbia una tendenza all'inganno, non sembra una idea geniale.


L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Clara: Jenna-Louise Coleman
Porridge: Warwick Davis

Doctor Who 7.11 - Scienziata pazza vittoriana

Si rispolvera il terzetto investigativo alla Sherlock Holmes composto dalla siluriana Madame Vastra, la sua moglie umana Jenny, e il maggiordomo sontariano Strax, già apparsi nel recente speciale natalizio.

Approccio vagamente steam-punk che mi ha fatto pensare (anche per la faccenda della pupilla che riterrebbe l'ultima immagine percepita prima della morte) al deludente Wild Wild West di Barry Sonnenfeld (quello dei Men in black).

Risultato simpatico, anche se non mi ha convinto appieno.

Per sapere che ne pensi A Gegio film basta cliccare nel posto giusto.

The crimson horror - L'orrore cremisi

C'è del marcio nel nord dell'Inghilterra. Una scienziata-predicatrice, Mrs. Gillyflower, sembra essere dietro ad una serie di morti misteriose. La tipa, fra l'altro, è una tipaccia poco raccomandabile che usa le disgrazie della figlia Ada per attirare proseliti nella sua città ideale.

Si scopre rapidamente come sia completamente pazza, e che miri alla distruzione dell'intera umanità, per lasciare spazio solo ad un piccolo numero di umani attentamente selezionati.

Se nell'episodio precedente si esploravano i problemi che esistevano tra fratelli, qui al centro si trova la complicata relazione tra madre folle e figlia traviata (interpretate, tra l'altro, da attrici che hanno la stessa relazione, anche se immagino che sia di qualità migliore).


L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Clara: Jenna-Louise Coleman
Madame Vastra: Neve McIntosh
Jenny: Catrin Stewart
Strax: Dan Starkey
Mrs. Gillyflower: Diana Rigg
Ada: Rachael Stirling (figlia di Diana Rigg)

Doctor Who 7.10 - Rottami spaziali

Come base, questa volta, si prende quella della fantascienza classica, con astronavi e viaggi spaziali, ma senza alieni (a parte Dottore e TARDIS, ovviamente). Però la si vede dal punto di vista poco ortodosso di una piccola azienda che campa raccogliendo detriti nello spazio.

A Gegio film ha la sua versione da raccontare.

Journey to the centre of the TARDIS - Viaggio al centro del TARDIS

I fratelli Van Baalen vagano nello spazio facendo a pezzi quel che trovano per poi rivenderlo come ricambio o materiale di recupero. Vedono il TARDIS, e lo trascinano a bordo, approfittando inconsapevolmente del fatto che il Dottore aveva abbassato tutte le difese per far sì che Clara potesse prendere confidenza con il ponte di comando. Perché, anche se abbiamo visto nell'episodio precedente che il TARDIS (lo so che sarebbe più opportuno dire la TARDIS, ma inveterata abitudine me lo impedisce) sembra meno cauto nei confronti di Clara, non vale ancora il viceversa.

Il TARDIS resta seriamente danneggiato dall'azione dei Van Baalen e questi pensano di ributtarlo nello spazio e andarsene via fischiettando come se nulla fosse, invece vengono trascinati nel TARDIS, dietro miraggio di un favoloso compenso, alla ricerca di Clara che ne è stata inghiottita.

La situazione peggiora col passare del tempo, e verso la fine diventa così drammatica da sembrare senza via di uscita. Un clamoroso paradosso temporale finirà per mettere a posto tutte le cose.

Nell'imperdibile La moglie del Dottore abbiamo avuto modo di sentire la versione del TARDIS, di entrare, per così dire, nella sua mente, mentre all'esplorazione del suo corpo si era dedicato poco tempo, qui i rapporti sono invertiti. Vediamo alcuni ambienti (in particolare la biblioteca), e sentiamo il Dottore affermare che le dimensioni del TARDIS sarebbero infinite. Inutile preoccuparsi di quanto e come questo possa essere considerato vero, ormai dovremmo sapere che il Dottore mente spesso e volentieri.

L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Clara: Jenna-Louise Coleman
Gregor Van Baalen: Ashley Walters (noto anche come Asher D)

Doctor Who 7.9 - Casa stregata

Questa volta siamo dalle parti dei film "de paura" parapsicologici anni settanta. E devo dire che qualche brivido l'ha dato pure a me, nonostante abbia qualche annetto in più del pubblico di riferimento che mira a spaventare. Anche qui c'è un mashup di generi, e infatti nel finale scopriremo che si trattava invece di una love story delle più curiose.

Ci vuole poco per saltare nel blog di A Gegio film e leggere la sua versione.

Hide - Universo nascosto

Alec, scienziato con parecchi scheletri nell'armadio, e Emma, sensitiva di ispirazione ottocentesca, stanno lavorando alacremente all'identificazione del solito fantasma che infesta il solito maniero della campagna inglese.

Nel bel mezzo della spaventosa azione, arrivano il Dottore e Clara che, spacciandosi per inviati governativi, si mettono allegramente a ficcare il naso nella faccenda. Che però diventa rapidamente spaventevole anche per loro. Solo che capiscono che non si tratta di uno spirito, ma di una viaggiatrice del tempo finita in un "universo tasca" (come spesso accade, le spiegazioni del Dottore lasciano più perplessità che certezze) che si sta rapidamente (dal punto di vista di lei) deteriorando.

In parallelo, vediamo come il TARDIS, che era stato molto cauto nei confronti di Clara, inizia ad accettarla, e che il Dottore ha ancora dubbi sulla sua compagna di viaggio, di cui non riesce a capire la vera natura.

L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Clara: Jenna-Louise Coleman
Alec: Dougray Scott (già Arthur Miller in My week with Marilyn)
Emma: Jessica Raine

Doctor Who 7.8 - Sotto l'Artide

Per gli sceneggiatori le avventure del Dottore sono una pacchia. Grazie al TARDIS, non c'è limite nello spazio e nel tempo per l'ambientazione della storia. Si può scegliere indifferentemente l'assolutismo francese (Finestre nel tempo) o, come in questo caso, il periodo della guerra fredda. Inoltre, il sovrappopolamento dell'universo whoviano, e l'incredibile facilità di movimento di cui godono i suoi multiformi abitanti, aiuta a inserire sempre diversi antagonisti, ognuno col proprio carattere.

Il bizzarro cocktail di questo episodio prevede una consistente base alla Caccia a Ottobre Rosso, una deviazione fantascientifica con l'ingresso di un mostro alla Predator (si tratta di un Guerriero del Ghiaccio marziano, razza che non è mai apparsa nel ciclo moderno di DW, ma a cui si accenna in L'acqua di Marte), ma il tutto visto secondo l'ottica distorta tipica della serie.

Vedi anche cosa ne pensa A Gegio film su tutto ciò.

Cold war - Guerra fredda

Siamo in un sommergibile sovietico che negli anni '80 incrociava sotto l'Artide quando è stata colpita da un improvvisa calamità, si scende nell'abisso, l'allarme suona, acqua da tutte le parti e metallo urlante tutt'attorno. Nel mezzo del caos più assoluto, il TARDIS si materializza con Dottore e Clara, che pensavano di essere arrivati a Las Vegas, catapultati nel mezzo dell'azione.

Per ragioni di budget (della BBC, intendo, non dell'URSS), l'equipaggio sovietico è ridotto al minimo. I personaggi che contano davvero sono il solerte capitano, il professore alternativo, e il tenente piantarogne. Personaggi molto stereotipati ma interpretati adeguatamente dai bravi interpreti.

Il Dottore è pasticcione come, e forse anche un po' più del solito.

L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Clara: Jenna-Louise Coleman
Capitano Zhukov: Liam Cunningham
Tenente Stepashin: Tobias Menzies
Professor Grisenko: David Warner

Doctor Who 7.7 - Anello e foglia

Il titolo della puntata precedente giocava con "bells", campane e suoneria del telefono. Adesso invece il gioco è tra gli anelli planetari, come quelli di Saturno, e un anello a cui Clara è particolarmente affezionata.

Un salto e finisci sul post di A Gegio Film.

The rings of Akhaten - Gli anelli di Akhaten

Approfittando del TARDIS, il Dottore fa un salto indietro nella vita di Clara, ma scopre solo che aveva una coppia di genitori simpatici, e che la madre è morta presto, quando Clara era ancora una ragazzina.

Tornato in tempo per l'appuntamento che i due si erano dati, fanno un salto sullo strano sistema di Akhaten, che dovrebbe essere noto nell'Universo per la sua improbabilità, giusto in tempo per una importante festa. Scopo della quale, si scopre con orrore, è sacrificare Merry, una simpatica bambina, ad un presunto dio, più correttamente identificato dal Dottore come un orrendo (e gigantesco) parassita che si nutre delle storie delle gente.

Per combatterlo il Dottore dovrà fare una cosa che gli riesce molto difficile, condividere i suoi numerosi ricordi. Il che gli costerà così caro da fargli versare qualche lacrima, fatto molto raro per lui. Ma non basterà, Clara dovrà intervenire sacrificando i suoi ricordi più cari.

Bello il monologo del Dottore che spiega a Merry, plagiata al punto da ritenere sensato il suo stesso sacrificio, quanto ogni essere vivente sia unico e come contenga in sé la meraviglia della ricombinazione casuale di elementi che hanno viaggiato per tutto l'Universo per far parte di questo pezzo unico.

L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Clara: Jenna-Louise Coleman
Merry: Emilia Jones

Doctor Who 7.6 - Clara III

La settima stagione (moderna) delle storie del Dottore si svolge in due parti, e questa è la prima puntata del secondo blocco. Come spesso accade alle prime puntate, presenta un nuovo personaggio, in questo caso la nuova compagna di viaggio del Dottore, Clara, che abbiamo già visto nella vera prima puntata e anche nello speciale natalizio ultimo scorso.

Segui il link per vedere cosa ne pensa A Gegio Film di questa puntata.

The bells of Saint John - Le campane di St. John

Come tutto lasciava immaginare, La Grande Intelligenza torna a colpire. Lasciata perdere la neve, prova ora ad attaccare gli umani via wi-fi. Il diabolico piano avrebbe funzionato se non fosse che Clara telefonasse per sbaglio (ma sarà davvero stato un sbaglio?) al telefono di emergenza del TARDIS, posteggiato in una cripta medioevale mentre il suo pilota meditava, novello Adso, in un quieto monastero.

Inizia una nuova battaglia tra Grande Intelligenza, rappresentata dalla attempata ma molto professionale Miss Kizlet coadiuvata da robot dall'apparenza umanoide, e Dottore, che posteggia il TARDIS e scorrazza per Londra con una più maneggevole Triumph dotata di un gadget che farebbe invidia all'agente 007.

Tutto si risolve come possiamo immaginare. Però al Dottore resta il dubbio di chi sia veramente Clara.

L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Clara: Jenna-Louise Coleman
La Grande Intelligenza: Richard E. Grant
Miss Kizlet: Celia Imrie

Doctor Who 7 - Speciale di Natale

Capisco, ma non condivido, il punto di vista degli whoviani che non gradiscono la gestione di Steven Moffat, vista come troppo fantasy rispetto all'impostazione classica, da fantascienza soft, dei cicli precedenti.

In questo speciale natalizio, ad esempio, credo che a molti non sia andata giù come il TARDIS si sia trasformato in una specie di castello nelle nuvole, raggiungibile per mezzo di una vorticosa scala a chiocciola protetta alla vista dei comuni mortali. Come pure il curioso dialogo in cui l'eroina può rispondere solo con una singola parola alla volta, costrizione che può apparire bizzarra ma perfettamente in linea con la tradizione favolistica.

A me tutto ciò non dispiace. Inoltre ho apprezzato la ritrovata alternanza di toni tra il melanconico (il Dottore è molto giù di morale in questo episodio) e il comico.

The snowmen - I pupazzi di neve

Il Dottore, estremamente giù di giri, ha parcheggiato il TARDIS sulla Londra vittoriana, che probabilmente si addice al suo temperamento corrente, e conta sulla strana compagnia di Madame Vastra (siluriana), Jenny (umana, sua legittima consorte) e Strax (sontariano) per tener lontani i seccatori.

I tre si erano già visti all'opera nella battaglia di Demons run e potrebbe sorprendere la presenza di Strax, dato per morto ma che invece, con gran suo disdoro (i sontariani amano la morte in guerra) è tornato alla vita. Esiste un micro-episodio che spiega i dettagli di questo oscuro fatterello.

Mentre il Dottore deambula per Londra quale novello Hide, la Madama e la sua gentil signora ingannano il tempo risolvendo misteri alla Sherlock Holmes, ispirando Sir Conan Doyle a scrivere i racconti che renderanno famoso il personaggio.

Nel frattempo il dottor Simeon, un losco figuro un po' alla Moriarty, trama nell'ombra per far sì che una bizzarra neve mutante carnivora (!), meglio nota come la Grande Intelligenza, assuma piena potenza duplicando il DNA umano.

La neve assume forma di inquietanti pupazzi di neve che infastidiscono Clara, una bella locandiera il cui viso non ci dovrebbe essere nuovo, se abbiamo guardato il primo episodio di questa stagione.

La trama si infittisce quando scopriamo che Clara fa la locandiera a tempo perso, la sua vera occupazione è molto più marypoppinsiana, in una magione che finirà per essere al centro della vicenda.

Ovviamente, la Grande Intelligenza verrà sconfitta, anche se pare evidente che si tratti più di una battaglia che dell'intera guerra. Meno ovvio il destino di Clara.

L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Clara: Jenna-Louise Coleman
Dr.Simeon: Richard E. Grant
Madame Vastra: Neve McIntosh
Jenny Flint: Catrin Stewart
Strax: Dan Starkey

Doctor Who 7.5 - Ancora Angeli Piangenti

Credo si tratti dell'episodio delle avventure del Dottore con il maggior numero di buchi di sceneggiatura, incongruità e soluzioni insoddisfacenti. D'altra parte è graziato (1) dalla presenza degli Angeli Piangenti nel ruolo dei cattivi, personaggi che a me fanno rizzare i capelli anche se non fanno nulla (tecnicamente non fanno nulla gran parte del tempo), (2) dal ritorno di River Song, che fa sempre piacere, (3) dalla ambientazione hard boiled newyorkese, (4) dal forte impatto emozionale.

Il punto quattro è causato dal fatto che si tratta di un finale di stagione, o meglio, di mezza stagione, visto che la settima stagione è una e bina, e come spesso accade segna la sparizione di qualche personaggio importante.

The Angels take Manhattan - Gli angeli prendono Manhattan

L'involutissima storia inizia al Central Park di New York, con Amy che legge su un giornale inesistente (mi pare sia qualcosa come il New York Report) notizie improbabili (una squadra di seconda fila avrebbe vinto il Super Bowl). Il Dottore invece legge un romanzetto pulp ambientato alla fine degli anni trenta, in cui il protagonista, tale Sam Garner (che fa pensare a Spade) è coinvolto in uno strano impiccio con statue che si muovono quando nessuno le guarda.

Rory si allontana per prendere qualche caffè, e si ritrova nel romanzo stesso, a far compagnia a River.

Con gran difficoltà, Dottore e Amy riescono a ricongiungersi a Rory e River, e devono combattere contro gli Angeli Piangenti che, bizzarramente, hanno cambiato il loro modus operandi predatorio, e non uccidono più le loro vittime, ma le sparano indietro nel tempo e le costringono (chissà come) a vivere in un palazzotto sotto il loro controllo.

Lo scontro sembra vedere soccombere gli Angeli, che pare vengano cancellati definitivamente dalla realtà a colpi di paradosso temporale, anche se ci sarà un colpo di coda proprio nel finale.

Tra le molte insensatezze della storia, vale la pena di notare che la scelta di New York, la città che non dorme mai (come nota anche il Dottore), per degli esseri che possono muoversi solo quando non sono visti sembra inesplicabile. Come pare impossibile che la Statua della Libertà (sì, anche lei è un Angelo Piangente) possa muoversi liberamente senza dare nell'occhio.

L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Amy Pond: Karen Gillan
Rory Williams: Arthur Darvill
River Song: Alex Kingston
Sam Garner: Rob David (aka Roberto Purvis)

Doctor Who 7.4 - Invasione lenta

Alla vita normale degli umani compagni di viaggio del Dottore viene dedicato normalmente pochissimo spazio, giusto una battuta ogni tanto. Grazie alla bizzarra strategia usata dal cattivo di turno per cercare di distruggere la nostra razza, questo episodio fa eccezione. Divertente e originale, peccato per la soluzione dell'inghippo, che lascia perplessi.

The power of three - La potenza di tre

Amy e Rory iniziano a patire la loro doppia vita, col Dottore è una corsa perenne con gran consumo di adrenalina, il resto del tempo, beh, è un'altra cosa. Non sapendo cosa succederà loro a breve termine, non possono prendere impegni, e questo inizia a diventare un peso.

Fortuna che un giorno il mondo viene invaso da una quantità incredibile di cubetti neri, che sembrano completamente inerti e che resistono ad ogni tentativo di indagine. Gli umani rapidamente li danno per scontati, a temere il peggio ci pensa il Dottore e la UNIT, l'unità di crisi mondiale delegata agli affari extraterrestri. Era un po' che non ne sentivamo parlare, e ora scopriamo che al vertice c'è una affabile Miss Steward che risulta essere figlia del generale di brigata Lethbridge-Stewart, che non è mai apparso nel nuovo Doctor Who ma che è stato citato almeno un paio di volte (in particolare ne Il matrimonio di River Song il Dottore non riesce a parlarci perché è appena morto pacificamente nel suo letto).

Forse sapendo quanto il Dottore ha bisogno di costante azione, il diabolico alieno che è dietro a tutto ciò (tale Shakri, che ce l'ha con gli umani in quanto ci ritiene una specie di morbo destinato ad appestare l'universo) fa le sue mosse con una lentezza inenarrabile, riuscendo (quasi) nel suo intento.

Anche in questa puntata appare Brian, padre di Rory, e meglio che nel precedente episodio si apprezza il suo avere un carattere agli antipodi di quello del Dottore. Costui, che sa quanto è importante fare squadra con persone diverse, gli propone di viaggiare ancora assieme. Purtroppo Brian declina l'invito. Peccato, sarebbe un'idea interessante da sviluppare.

L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Amy Pond: Karen Gillan
Rory Williams: Arthur Darvill
Brian Williams: Mark Williams (era Arthur - padre di tutti i Weasley - nella saga di Potter)
Kate Stewart: Jemma Redgrave
Shakri: Steven Berkoff

Doctor Who 7.3 - Cyberwest

Lo direi un mashup tra Mezzogiorno di fuoco, Terminator, e un film sulla seconda guerra mondiale come La battaglia di Rio della Plata. Capisco quindi non tutti potrebbero apprezzare questo episodio, che per me invece è la cosa migliore di questo inizio di stagione.

A town called Mercy - Una città di nome Mercy

Dottore, Amy e Rory finiscono in una cittadina nel West del periodo classico che è messa sotto assedio da un pistolero che vuole gli venga consegnato il dottore, non il nostro Dottore, un suo omonimo che in realtà (si fa per dire) risponde al nome di Kahler-Jex.

Jex ha commesso atrocità in passato, e il pistolero se ne vuole vendicare. Il Dottore non sa bene cosa fare. Da un lato ritiene che Jex debba essere punito per quello che ha fatto, dall'altro vede che Jex ammette le sue responsabilità e cerca in qualche modo di fare ammenda. Importante il ruolo del probo sceriffo, che mostra quanto Jex abbia ben operato per questa piccola comunità. Alla fine il Dottore opta per una insoddisfacente via di mezzo, che sembra destinata a far scontenti tutti. La controproposta di Jex porterà ad un equilibrio più stabile.

Saremmo dalle parti del western classico se non fosse che Kahler-Jex è un alieno, munito di bizzarra astronave a forma di uovo, e il pistolero un cyborg da guerra ben accessoriato.

Il nome del paesino non è casuale, Mercy vuol dire pietà. E lo sceriffo spiega come a lui non interessi il passato di Jex, essendo gli Stati Uniti il paese della seconda possibilità. C'è da notare che forse questa affermazione poteva valere ai tempi, al giorno d'oggi la difficoltà di ottenere un visto di ingresso la rende meno sostenibile.

Scopriamo alla fine che la storia è narrata dalla nipote di una bambina che ha partecipato ai fatti, secondo cui il protagonista non è il Dottore, ma il pistolero. Un po' come se del Dottore si fosse persa la memoria. Del resto è accaduto qualcosa di simile anche ai Dalek nel recente episodio.

L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Amy Pond: Karen Gillan
Rory Williams: Arthur Darvill
Kahler-Jex: Adrian Scarborough
Il pistolero: Andrew Brooke
Lo sceriffo (Isaac): Ben Browder

Doctor Who 7.2 - Arca siluriana

Le avventure del Dottore mescolano spesso elementi scientifici possibili, improbabili e assurdi senza andare per il sottile. Si tratta infatti di fantascienza "soft", come dicono gli anglofoni, dove l'interesse della storia è solitamente in elementi diversi. Notare come i viaggi nel tempo del Dottore siano privi di senso è un poco come mostrarsi sorpresi che il lupo di Cappuccetto Rosso possa parlare, e che riesca a ingoiare la piccola e sua nonna senza far loro alcun danno. Però certe volte si esagera.

Come ad esempio nel caso dei Siluriani, improbabile razza terrestre di rettili umanoidi che avrebbe vissuto sulla Terra al tempo dei dinosauri, estintisi 66 milioni di anni fa, ma anche in sovrapposizione con l'Homo sapiens (ovvero noi), che abbiamo cominciato il nostro cammino sul pianeta giusto ieri (duecentomila anni fa). Parte di costoro sarebbero ancora sulla Terra, o meglio, nella Terra, come si scopre anche in un episodio della quinta stagione.

Dinosaurs on a spaceship - Dinosauri su un'astronave

In questo capitolo i Siluriani appaiono solo di sfuggita, come costruttori di una misteriosa astronave che sta per precipitare sulla Terra nel ventiquattresimo secolo, l'agenzia spaziale indiana è sul punto di distruggerla per evitare danni al pianeta, ma prima decidono di avvertire il Dottore, per vedere se vuole intervenire. Ovvio che voglia dare un'occhiata, essendo colto mentre era con la Regina Nefertiti (meglio non chiedere come mai), se la porta dietro, come pure un fan della caccia grossa di inizio novecento (tal Riddell), e naturalmente Amy e Rory, a cui si aggiunge per errore pure il padre di lui.

Si scopre rapidamente che l'astronave è una specie di arca, che i Siluriani hanno riempito di dinosauri con l'intenzione di popolare un altro pianeta. Però è successo un imprevisto, i Siluriani sono scomparsi dalla nave, che sta mestamente tornando alla base. L'imprevisto è Solomon, un brutale pirata spaziale spalleggiato da un paio di buffi ma letali robottoni.

Divertente la commistione tra dinosauri e astronavi, interessante anche il personaggio di Solomon, una specie di Han Solo andato a male, ma nel complesso non è che l'episodio mi abbia convinto.

L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Amy Pond: Karen Gillan
Rory Williams: Arthur Darvill
Brian Williams: Mark Williams
Solomon: David Bradley (era Argus Gazza/Filch nella saga di Potter)
Regina Nefertiti: Riann Steele
Riddell: Rupert Graves

Doctor Who 7.1 - Dalek Oswin

La settima stagione delle avventure del Dottore ha la particolarità di durare due anni, un Signore del Tempo può permettersi questo e altro. Avremo così lo speciale di Natale nel bel mezzo della stagione, anche se questo non è un problema per chi vede la serie su DVD, visto che la stagione è commercializzata divisa in due blocchi, una per annata, mantenendo la curiosa convenzione di inserire lo speciale natalizio come episodio iniziale dell'anno successivo.

Allo stesso modo, lo speciale natalizio 2011 è considerato come episodio zero della prima parte della stagione 7, però è disponibile su un DVD a se stante. Situazione confusa, potrebbe parere a chi non sappia quanto ancor più complesse siano le storie contenute nei suddetti dischi.

Asylum of the Daleks - Il manicomio dei Dalek

Ad esempio, qui succede che i Dalek, mortali nemici del Dottore, rapiscano lo stesso e i suoi due compagni di marachelle, Amy e Rory, perché sono incappati in un problema così grosso che pensano che solo lui gli può risolvere.

E' successo infatti che un astronave umana è precipitata su un loro pianeta adibito a ricovero per i Dalek usciti di testa (sembrerebbe impossibile, eppure pare che si possa distinguere un Dalek sano di mente da un Dalek impazzito), e questo ha perturbato il sistema che li tiene imprigionati, col conseguente rischio che costoro fuggano e combinino cose per persino un Dalek non accetterebbe.

Gli umani precipitati sul pianeta sono tutti morti, a parte Oswin, che passa le giornate ascoltando l'Habanera dalla Carmen di Bizet, e preparando soufflé che non le sembrano riuscire particolarmente bene.

Compito del Dottore sarà dunque quello di trovare Oswin, rappacificare Amy e Rory, che erano sul punto di divorziare, e riuscire a portare tutti in salvo.

Interessante il ruolo di Oswin, peccato che non ci sia stato spazio per approfondire il personaggio. E' lei l'elemento risolutivo della vicenda, e riuscirà persino a risolvere con un astuto stratagemma il perenne conflitto tra Dalek e Dottore.

Interessante anche la meditazione del Dottore, che si rende conto di quanto il suo odio per i Dalek abbia influito sostanzialmente sul loro sviluppo, rendendoli in un certo modo capaci di superare la loro limitazione principale.

L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Amy Pond: Karen Gillan
Rory Williams: Arthur Darvill
Oswin: Jenna-Louise Coleman