Doctor Who - Speciale del 50°

Peccato che motivi tecnici ed economici abbiano impedito di realizzare appieno quella che credo fosse l'idea originale. Avere in scena tutti i Dottori contemporaneamente sarebbe stato qualcosa al limite dell'incredibile. Invece di dobbiamo accontentare "solo" di tre Dottori. Con piccole apparizioni per gli altri.

Anche se la sceneggiatura non mi pare tra le migliori, l'impatto emozionale è tra i più potenti. La narrazione principale, infatti, riguarda la scelta che ha determinato cinquanta anni di storia della serie (e molti secoli della vita del personaggio).

Il giorno del Dottore - The day of the Doctor

Di sciocchezze il Dottore ne ha fatte molte nella sua lunga vita. Dopotutto non ci sarebbe modo di evitarlo, data una vita così lunga e attiva. Ce ne è una che però le batte tutte. Come ben sanno tutti gli whoviani, il buon Dottore, capace di affrontare milioni di alieni bellicosi con il solo supporto di un cacciavite (per quanto sonico) e di una sciolta parlantina, un giorno lontano ha causato il (quasi) completo annichilimento di due floride ed estremamente combattive razze aliene, i terribili Dalek, e gli stessi Signori del Tempo a cui appartiene.

Per anni si è (e ci ha) ripetuto che non poteva fare altrimenti, che era l'unico modo per salvare l'intero universo. Lo speciale finale della stagione speciale (che si è ricavata uno spazio tra la quarta e la quinta stagione) ci aveva già fatto pensare che magari tutta quella preoccupazione del Dottore fosse sprecata, che forse Gallifrey non fosse andata davvero distrutta e che i Dalek siano stati vittima più di loro stessi che di altro.

Torniamo quindi al tempo della conclusione della guerra fatale. Il Dottore decide che così non si può andare avanti, Time Lord e Dalek sono diventati due facce della stessa medaglia, e la loro guerra sembra che non possa finire se non con una distruzione generale. Si impossessa dunque di una arma finale, capace di porre fine al conflitto con l'eliminazione dei contendenti. L'amichevole interfaccia dall'apparecchio sarebbe disegnata per relazionarsi all'utente usando l'apparenza di una persona a lui nota, ma la tecnologia Gallifreyana ha le sue mancanze, e dunque finisce per usare le sembianze di Rose. Sara dunque questa pseudo-Rose a cercare di capire se il Dottore vuole davvero usarla (nel senso di arma) o no.

Per farlo, lo manda nel futuro, quel possibile futuro in cui ha davvero schiacciato il pulsante, a incontrare due sue future rigenerazioni, la decima, che al momento se la sta spassando allegramente con Elisabetta I, e l'undicesima, che sta affrontando una bizzarra crisi ai nostri giorni. Caso vuole che decimo e undicesimo Dottore stiano in realtà lavorando allo stesso caso, i Zygon (alieni bruttarelli capaci di assumere le sembianze di altre forme di vita) stanno invadendo la Terra usando un bizzarro meccanismo per viaggiare nel tempo. Un terzo Dottore rende la soluzione della matassa più semplice e, soprattutto, serve allo stesso per figurarsi un modo per uscire degnamente dal suo problema.

L'undicesimo Dottore: Matt Smith
Il decimo Dottore: David Tennant
Il Dottore dimenticato: John Hurt
Clara: Jenna Coleman
Rose (sembra): Billie Piper
Kate Stewart: Jemma Redgrave
Elisabetta I: Joanna Page

3 commenti:

  1. Bravissimo a fermarti ad un terzo dell'episodio, perché altrimenti lo SPOILER sarebbe troppo grosso. Ma poi, River, dov'è andata a finire? Perché non è della partita? Il fatto è che c'ho una certa attrazione verso di lei, e poco mi importa di Gallifrey, anzi, ho i miei seri dubbi su ciò che mi è piaciuto dell'episodio, tanto da non meritare un mio post nel blog, anche se, in effetti, è tutto grandioso, a conti fatti e riassumendo tutto. Ah, una delle delusioni riguarda proprio l'assenza degli altri Dottori.

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    1. Ho sentito Alex Kingston affermare che ci sono ottime possibilità che River Song appaia anche nella prossima stagione.

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