Doctor Who (dal 4 al 5) - Speciale finale

Sappiamo già da tempo che il decimo Dottore (David Tennant) è spacciato. E lo sa anche lui, ben due profezie pendono sul suo capo. Quella degli Ood, secondo cui il tempo del suo canto sta finendo, e quella di una anziana londinese di colore che gli ha predetto che un bussare ritmico in quattro tempi annuncerà il suo momento fatale.

Ben ci possiamo immaginare l'umore del nostro uomo (pardon, Signore del Tempo). Ha rinunciato perfino ad attirare donne nel TARDIS, attività in cui eccelle, e si è chiuso in una solitudine che non gli fa per niente bene. Al punto che nel precedente episodio si è trovato vicinissimo al punto di non ritorno, rischiando un delirio di onnipotenza dal quale è stato salvato solo grazie all'intervento deciso di una terrestre.

Anche dal punto di vista produttivo siamo in un momento drammatico per il Doctor Who. Il cambio di dottore coincide con il cambio di produttore e sceneggiatore principale. Con questo ultimo (doppio) speciale esce di scena Russell T. Davies, rimpiazzato da Steven Moffat. Riuscirà la transizione? Visto che scrivo nel tardo 2013, quando anche l'undicesimo Dottore (Matt Smith) ha completato il suo periodo e il dodicesimo (Peter Capaldi) si sta preparando ad entrare in gioco, è facile dire di sì. Ma ai tempi deve esserci stato qualche tremor di vene dei polsi.

The end of time - La fine del tempo

Il Dottore, controvoglia (e possiamo immaginare come mai), torna sul pianeta degli Ood, che lo hanno (chissà come) chiamato. Gli rivelano che sta per capitare qualcosa di grosso, "qualcosa" sta tornando, il che causerà la fine del tempo. I poteri psichici degli Ood non sono tali da chiarire meglio il messaggio. Ma risulta evidente che il Master (John Simm), l'altro Time Lord che si era salvato dalla catastrofe della loro razza, sta preparando il suo ritorno.

Saltiamo sulla Terra e vediamo un confuso inserto in cui lady Saxon (la tipetta terrestre che sposò Master e alla fine gli sparò causandone la morte) viene coinvolta in una specie di rito sabbatico volto a riportare in vita il di lei marito. Avendolo già ucciso una volta, non ci pensa due volte e tenta il doppio colpo. Che però non riesce benissimo.

Il malamente risorto Master e il depresso Doctor si incontrano e scontrano cercando di regolare i loro conti, quando si inserisce un umano, che ha bisogno delle capacità mentali del pur menomato Master per attivare un misterioso aggeggio extraterrestre che ha scippato dai depositi di Torchwood (ente evidentemente soppresso).

Ognuno pensa di essere in controllo, ma non hanno fatto i conti con Lord President (Timothy Dalton), il capo di tutti i Time Lord (o almeno, di tutti gli altri, visto che Master e Doctor sono usi a far per conto loro) che, a sorpresa, con un avvitamento temporale che è poco definire galattico, crea un bizzarro paradosso che gli dovrebbe permettere di salvare Gallifrey (il suo pianeta nativo) dalla terribile guerra che per lui è ancora in corso.

Però (forse) anche per Lord President è in agguato una sorpresa.

L'uscita di scena del Dottore è, come era lecito aspettarsi, da strappare il cuore. E subito arriva l'undicesimo.

4 commenti:

  1. Ragazzo, io sto vedendo il finale della 5a...Vedi di arrivarci al passo, perché domani potremmo sintonizzarci insieme non sul canale, ma sulle recensioni. Ho perso un bel pò della trama, capirai se riesci a farne una maratona, ma, per me, è il miglior finale di stagione della serie.

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    1. Sono indietrissimo. Cerco di recuperare. Al limite pubblico con un piccolo ritardo. Ma non ti preoccupare, un salto sul TARDIS e tutto si aggiusta.

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    2. Oppure River...ci vorrebbe lei in questi frangenti...ma anche nel mio letto. Ti aspetto, anche se la contemporanea messa in onda su Rai4 mi spingerebbe al post.

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