La tragedia di Abbey Grange

Secondo episodio del blocco denominato Il ritorno di Sherlock Holmes, come la seconda raccolta dei racconti che Conan Doyle ha dedicato al consulting detective per eccellenza. Solo in questa versione italiana si parla di tragedia quando, a ben vedere, come livello di tragicità siamo nella media, o è magari anche leggermente inferiore.

Holmes (Jeremy Brett) viene convocato dall'ispettore Hopkins nel sobborgo londinese che dà il titolo all'avventura (*), in seguito all'omicidio di Sir Brackenstall, persona di notevole influenza. L'ipotesi dell'indagine di polizia è che una famigliola di ladri locali sia stata colta sul fatto da Lady Brackenstall (Anne-Louise Lambert), che è stata messa a tacere con un potente sganassone, e questi abbiano eliminato il di lei marito prima di allontanarsi.

Nonostante alcuni particolari poco chiari, Holmes sembra disposto ad accettare questa ipotesi e, maledicendo l'ispettore che l'ha attirato fuori città per un caso così poco interessante, tornerebbe in Baker Street. Se non fosse che alcuni particolari relativi a bicchieri e una bottiglia non gli facessero venire dei dubbi.

L'infelicità del matrimonio dei Brackenstall, lei australiana non abituata alla rigida società inglese ottocentesca, lui brutale e con una perniciosa tendenza all'alcolismo, unita ad alcuni dettagli caratteriali di uno dei pochi conoscenti che lei ha in Inghilterra, sembrano indicare una possibile soluzione alternativa.

E' uno di quei racconti in cui Holmes si limita a suggerire al committente che la soluzione che questi ha in mente forse non è la più vicina alla realtà dei fatti, e finisce per decidere lui, nonostante qualche flebile protesta da parte di Watson (Edward Hardwicke), sul come devono andare a finire le cose.

Interessante notare come Conan Doyle sia in questo caso piuttosto in anticipo sui tempi, trattando di un argomento, la violenza familiare, su cui ai tempi si preferiva sorvolare. Ancor più di quanto sia comune oggi, intendo.

(*) Niente a che vedere con Abbey Normal - cit. Frankenstein Junior

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