Il titolo italiano è francamente brutto, quello originale (Eternal Sunshine of the Spotless Mind) pretenzioso. A volte accade che chi decide il titolo di un film non sia al suo meglio, ma credo che questo caso resterà negli annali del cinema.
Almeno nell'originale hanno trovato il modo di mitigare la pretenziosità del titolo scelto nello sviluppo del film. Quello italiano resta indifendibile.
Il film è davvero un lavoro di prima classe, e ha prodotto un buon risultato economico (probabilmente una miglior scelta dei titoli avrebbe aiutato a migliorare ulteriormente la situazione, soprattutto nel mercato italiano), di soddisfazione degli spettatori, e anche a livello di premi. Tra i tanti ricevuti va ricordato l'oscar per la sceneggiatura originale.
Regia e sceneggiatura sono di Michel Gondry, più noto per la sua attività nei video clip: ha lavorato per gente del calibro di Massive Attack, Björk, The Chemical Brothers, ...
Notevole anche il cast, con un buon Jim Carrey, una strepitosa Kate Winslet, che ha preso una nomination all'oscar per questo ruolo, un inatteso Elijah Wood nei panni del cattivo (lui che è nella memoria collettiva come il Frodo del signore degli anelli!), un sempre bravo Tom Wilkinson nei panni dello scienziato pazzo (non proprio pazzo, ma la sua invenzione è abbastanza folle), e una simpatica Kirsten Dunst nei panni di Mary Svevo.
Il nome del personaggio della Dunst è rivelatore dello spirito del film, si tratta infatti di una aperta citazione a Italo Svevo, si parla dunque di psicologia in termini molto scanzonati.
L'intreccio della sceneggiatura fa pensare a Memento, anche se qui è meno labirintico. Il primo quarto d'ora abbondante del film narra infatti il risveglio di Joel (Carrey) che, in contrasto con il suo carattere, decide di saltare un giorno di lavoro per andare al mare. A New York, a febbraio. Assurdo, verrebbe da dire. Lì incontra una tipa folle, (Winslet) che un po' lo attira un po' lo spaventa. I due si piacciono un mucchio e sembra che stia per nascere una storia fra loro.
Finito questo prologo, partono i titoli di testa e veniamo spiazzati trovando che la storia fra i due è appena finita, ma non siamo andati avanti nel tempo, bensì indietro. Come è possibile? Colpa dell'invenzione dello scienziato pazzo, che ha messo su una azienda (Lacuna) che ha lo scopo di permettere la cancellare dalla mente di chi vogliamo (da cui il terribile titolo italiano).
Resta da spiegare il titolo originale, una citazione da niente di meno che Alexander Pope, che Mary Svevo tira fuori cercando di impressionare il suo capo. Sfortunatamente per lei la affibbia a Pope Alexander (come dire: Papa Alessandro).
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