Senza un attimo di tregua

Primo film americano di John Boorman che mescola una azione di ambientazione malavitosa con temi e stili da nouvelle vouge. Il risultato mi lascia un po' perplesso ma non è privo di un suo bizzarro fascino.

La storia ha una sua brutale semplicità. Un losco figuro (Lee Marvin) viene coinvolto da un tipaccio suo amico in un colpo ai danni di altri delinquenti. L'amico però scopre che il bottino è inferiore alle sue aspettative e si vede costretto a eliminare il compare piazzandogli un paio di proiettili in pancia. Già che si trova, gli porta pure via la moglie. Soprendentemente (ma forse no) il protagonista sopravvive, e cerca la sua vendetta. L'ex amico è parte di una misteriosa organizzazione, e il nostro eroe ne domolisce gran parte della struttura con l'unico scopo dichiarato di riavere indietro la parte di bottino che gli spettava.

A complicare questo semplice racconto interviene il montaggio, con flash back e scarti temporali, e la regia che muove la macchina dando a volte l'impressione di seguire una allucinazione più che la realtà - sensazione che viene rinforzata da una colonna sonora che pare mirare ad innervosire lo spettatore.

Mi verrebbe da fare qualche ipotesi interpretativa su tutto ciò, la più semplice delle quali è che Boorman abbia semplicemente voluto giocare mettendo assieme ingredienti che non sembrano fatti per mescolarsi facilmente. Un'altra curiosa possibilità è che ci voglia suggerire che, in realtà, quello che vediamo non è altro che il frutto della distorta immaginazione di un disgraziato che si trova morente in una cella di Alcatraz, senza aver capito neanche bene perché. Può sembrare una interpretazione forzata, ma nel corso dello sviluppo dell'azione ci vengono dati alcuni agganci interessanti. Dopo il prologo, troviamo il protagonista su un battello turistico che fa il giro di Alcatraz, e sentiamo sullo sfondo la guida raccontare di come fosse praticamente impossibile allontanarsene fortunosamente, figuriamoci con due pallottole in corpo. Più avanti, la cognata gli dice cose come "sei morto ad Alcatraz", "smettila di sbatterti e lasciati morire". Il finale, poi, potrebbe essere letto come il ragionamento finale del moribondo che, dopo aver valutato cosa avrebbe voluto fare per avere la sua vendetta, avrebbe scoperto che tutto ciò non gli avrebbe dato alcuna soddisfazione.

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