Ipotesi di reato

Cast notevole, storia che, a pensarci sopra, è non banale e degna di ragionarci sopra, eppure il risultato non mi ha entusiasmato. Colpa forse della regia (Roger Michell) non particolarmente ispirata?

Titolo italiano inesplicabile e che distoglie l'attenzione dal vero bersaglio del film, che viene reso meglio dal titolo originale, Changing lanes, che oltre a fare riferimento in senso letterale alla causa scatenante dell'azione, un assicuratore (Samuel L. Jackson) e un avvocato (Ben Affleck) cambiando corsia in una trafficata strada newyorkese cozzano tra loro, allude alla necessità per i due protagonisti di dare un deciso cambio alle loro vite.

L'assicuratore è un ex-alcolizzato che segue le riunione degli alcolisti anonimi (il suo referente è un William Hurt che come spesso gli capita ha un ruolo piccolo piccolo) e ha una causa di divorzio in corso da parte della moglie stufa del costante mettersi nei pasticci. L'avvocato è un sempliciotto che non si accorge che il suo studio è una sorta di palestra per squali, pur essendo sposato alla figlia di uno dei titolari (Sydney Pollack).

Le battute fondamentali vengono curiosamente assegnate ai personaggi minori, è dunque Hurt a notare che il problema dell'assicuratore non è l'alcool quanto la tendenza a complicare le situazioni semplici, cosa che gli aveva detto anche la moglie, facendogli capire come sia necessario un suo cambiamento profondo. E un ragazzetto che vorrebbe diventare avvocato, magnificando la professione con parole che forse il personaggio di Affleck avrebbe sottoscritto solo poche ore prima, gli fanno capire quanto in realtà quella visione sia fasulla.

2 commenti:

  1. Un piccolo film, di quelli passati inosservati, ma che fanno ragionare. Non un gioiellino, gli manca qualcosa per diventarlo.

    RispondiElimina
  2. Forse bastava solo un regista più ispirato.

    RispondiElimina