I magnifici sette

L'idea era quella di passare la serata a giocare a carte, ma il televisore lasciato acceso durante la cena "per il telegiornale", ma senza che in realtà nessuno se lo filasse, a un certo punto ha iniziato a sparare sul video i titoli di testa di un film ... Yul Brynner, Steve McQueen ... e poi si è accennato al brano chiave della colonna sonora (che detto per inciso, levato quel pezzo che ormai è diventato mitologico, è davvero scarsotta). A monte la partita, ci siamo guardati il western.

Dopo mezzo secolo i punti deboli si vedono eccome. John Sturges è stato scelto per la regia a ragion veduta (anche la Sfida all'O.K. corral è cosa sua, tanto per fare un altro titolo) ma questo a suo stare a proprio agio nel genere finisce per far sì che spesso si navighi per luoghi comuni. È l'altra faccia della medaglia, e lo notiamo in prospettiva. Oggi i contadini messicani rappresentati come li vediamo nel film fanno pensare più ad uno spoof che a un film serio. A me la scena iniziale, ad esempio, ha fatto pensare a I tre amigos! di John Landis.

Nonostante tutto il film regge molto bene, grazie sia alla sceneggiatura originale di Akira Kurosawa (I sette samurai) sia al cast strepitoso. In particolare il duo Brynner-McQueen fa faville, e reggerebbero la baracca da soli. Figuriamoci il risultato se a far da comprimari ci mettiamo Charles Bronson, Eli Wallach, Robert Vaughn e James Coburn.

Credo che la storia la conoscano anche i sassi, un paesino è angariato da una terribile banda di predoni, capitanata da Wallach, alcuni paesani trovano il coraggio di ribellarsi, e scendono in città (relativamente parlando) per cercare armi. Invece delle armi trovano un pistolero (Brynner) che, non sa nemmeno bene lui perché, si prende a cuore la loro causa, mette assieme una mezza dozzina di persone dal grilletto facile, ognuno con una propria storia, e partono per questa avventura. Nessuno è propriamente convinto di quello che sta facendo, Vaughn si aggiunge alla comitiva per scappare da una non meglio precisata vendetta, Brad Dexter pensa che ci sia sotto un qualche affare succoso che il suo amico Brynner gli nasconde, troveranno con il tempo il senso delle loro azioni. Curioso notare che con un cast simile, il ruolo principale sia stato assegnato al quasi sconosciuto Horst Buchholz, che si è beccato la parte che nell'originale era di Toshiro Mifune, mentre l'altro ruolo principale (qui Brynner) era di Takashi Shimura. Incomprensione della produzione americana rispetto all'idea di fondo di Kurosawa? O intenzionale spostamento dell'attenzione su una tematica più in linea con il western mainstream?

In ogni caso, volenti o nolenti, viene mantenuta la stessa struttura, e i pistoleri, apparentemente dei vincenti, si rivelano essere dei poveri disgraziati senza futuro.

2 commenti:

  1. Mi chiedo sempre dove vai a recuperare certe info sui film: o è Wikipedia o è IMDB...

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