Rumori fuori scena

Direi che il periodo d'oro alla regia di Peter Bogdanovich è stato nei primi anni settanta, con L'ultimo spettacolo, Ma papà ti manda sola? e Paper moon. Però, sia pure con alterne vicende, la sua carriera è continuata imperterrita fino ad oggi. Nel bel mezzo della sua produzione, si trova questo titolo, una versione cinematografica del testo omonimo (in originale Noises off) di Michael Frayn. Teatro nel teatro adattato per il cinema, e portato oltreoceano dall'Inghilterra, dunque.

La storia viene narrata seguendo il punto di vista di un regista teatrale (Michael Caine) angosciato da come andrà a finire la prima a Broadway di un suo spettacolo (Titolato Nothing on - Niente addosso), una farsa piuttosto greve (quasi una pochade) ambientata nella casa di uno scrittore inglese (interpretato da un attore americano, interpretato a sua volta Christopher Reeve) che, per ragioni fiscali, si è trasferito in Spagna.

Prima che inizi l'azione sul palco, lui abbandona il teatro, e ci racconta da dove nasce la sua sicurezza che la rappresentazione sia una catastrofe, con un lungo flash back che rievoca il tour in provincia che avrebbe dovuto rodare lo spettacolo, ma che in realtà lo ha usurato.

Vediamo quindi più volte il primo atto di Nothing on, seguendo il deterioramento della piece, che si trasforma autonomamente da farsa in commedia slapstick, con gli interpreti che si fanno feroci scherzi, o che cercano di aggiustare alla meno peggio lo svolgimento dell'azione. Sul finale arriviamo quasi al teatro dell'assurdo, con un personaggio che inesplicabilmente (almeno per gli spettatori teatrali) si triplica nel corso dell'azione.

Colpo di scena finale, speculare a Per favore, non toccate le vecchiette, con lieto fine d'ordinanza.

2 commenti:

  1. Un cult movie , per me caro Bla Bla.....
    Indubbiamente la presenza di Michael Caine arricchisce la scena..
    Per gli amanti del genere , da non perdere....
    Buon fine settimana!

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    1. Direi anch'io che Michael Caine è stata un'ottima scelta.

      Ottimo, pieno di spunti interessanti, il copione di partenza. Ma mi è parso che la sceneggiatura (di Marty Kaplan) abbia addomesticato eccessivamente il testo originale. Colpa forse della produzione (Touchstone - ovvero Disney - e Amblin) che potrebbe aver voluto dare un taglio "da famiglia" ad una commedia pensata per essere più graffiante.

      Buon weekend anche a te ;)

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