The imitation game

Se il sogno di ogni letterato è ottenere il Nobel per la letteratura (*), per chi sviluppa software c'è il Premio Turing. Chi si interessa di Intelligenza Artificiale non può non approfondire il concetto di test di Turing. E chi scrive programmi informatici dovrebbe avere in mente che cosa sia una macchina di Turing.

Questo dovrebbe bastare per spiegare come mai la figura di Alan Turing sia tenuta in alta considerazione in ambiente informatico, ma non mi ha chiarito come mai ci fosse tutta quella gente con me a vedere un film che segue, con gli inevitabili adattamenti, le vicende salienti della sua vita. Per dirla tutta, credo che la stragrande maggioranza degli spettatori avesse poca o nessuna conoscenza di fatti narrati, e che se ne avessero conosciuto qualcosa di più, probabilmente avrebbero optato per qualche altro titolo.

A posteriori, penso che a determinare il relativo successo commerciale del film sia stato Leonardo DiCaprio. Pare infatti che inizialmente (2011) avesse voluto interpretare il ruolo del protagonista, e questo ha creato un gran chiacchiericcio attorno al soggetto. Poi Leo deve aver letto qualcosa sul personaggio e si deve essere reso conto che aveva avuto una idea balorda. Ma ormai il polverone si era alzato, la sceneggiatura (Graham Moore, basata sulla biografia di Andrew Hodges) è diventata bollente, quel brutto soggetto di Harvey Weinstein si è convinto che il film avrebbe fatto faville ed ci ha buttato dentro qualche milione e, soprattutto, ha messo a disposizione un congruo numero di sale americane. Mancavano solo alcuni dettagli secondari, come ad esempio la definizione del cast tecnico e artistico.

Il ruolo più delicato era ovviamente quello del protagonista, ci voleva un attore credibile e adeguato alla parte. E qui entra in gioco il buon Benedict Cumberbatch, che proprio in quegli anni si stava costruendo una reputazione con personaggi dotati di carattere complesso. Il regista, con tutto il rispetto per Morten Tyldum, è poco importante in questi casi. Tipicamente se ne prende uno bravo ma ancora poco noto, in modo che non faccia troppe storie e segua le indicazioni di produzione. Come attrice protagonista si è puntato sul sicuro, Keira Knightley. A dire il vero il suo personaggio sarebbe dovuto essere una specie di tomboy che con lei ha ben poco a che fare, ma probabilmente già la sceneggiatura originale ne aveva previsto un ammorbidimento. La colonna sonora di Alexandre Desplat completa degnamente il quadro.

Si narra di come Turing (Cumberbatch) abbia partecipato al gruppo inglese dedicato alla decrittazione di Enigma, il sistema con cui i tedeschi nella seconda guerra mondiale oscuravano i loro messaggi, di come abbia intuito che solo creando un primo, per quanto rudimentale, computer si sarebbe potuto ottenere il loro scopo. E di come questo gli abbia rovinato la carriera e la vita stessa.

La narrazione segue tre diversi piani temporali, il presente è quello dei primi anni cinquanta quando ci viene mostrato il finale di partita. Da lì c'è un flashback agli anni della guerra, e da lì parte un altro flashback, ai tempi della formazione umana e matematica del giovane Turing.

Nel presente si segue l'indagine di polizia relativa ad un furto subito da Turing, e si lascia intendere che Turing abbia scientemente guidato la giustizia sul suo caso, perché era giunto al punto di aver bisogno di un test di Turing su se stesso, non sapendo più dove lo stesse portando la sua vita. L'investigatore assegnato al caso (Rory Kinnear, che è Tanner nel corrente universo di James Bond) pensa di indagare su un possibile caso di spionaggio, e quando scopre che l'unica cosa illegale che c'è nella vita di Turing è la sua omosessualità (**) ci resta piuttosto male, ma ormai il meccanismo giudiziario è partito.

Nel periodo bellico si seguono diverse trame. C'è il Turing che cerca di risolvere il problema affrontandolo solo dal punto di vista matematico e tecnico, rendendosi gradualmente conto che deve considerare anche le componenti umane per arrivare alla soluzione. C'è il Turing umano che scopre di avere una grande affinità con una valente matematica, Joan Clarke (la Knightley), che vede il suo lavoro penalizzato in quanto donna (***), ma per la quale non prova alcuna attrazione sessuale. C'è il Turing burocrate che si vede impastoiato nelle trame politico-militari del baraccone statale britannico, e che trova un pericoloso alleato nel capo del MI6 (un impeccabile Mark Strong).

(*) Con le dovute eccezioni. Si narra infatti che Jorge Luis Borges, a un giornalista che cercava di pungolarlo sul come mai non glielo avessero assegnato, abbia ribattuto "Ma non me l'hanno già dato?"
(**) La legge britannica era, almeno teoricamente, molto severa nel punire l'indecenza disgustosa ("gross indecency") dei sudditi di sua maestà imperiale. Solo nel 1967 l'omosessualità è stata parzialmente decriminalizzata, ed è quasi cronaca (2003) la completa eliminazione della norma.
(***) Nel film non se ne parla, ma la Clarke non poté completare gli studi, che ai tempi erano riservati ai maschi.

4 commenti:

  1. bel film
    Cumbercomesiscrive è giustamente in gara per l'Oscar (però Eddie Redmaine ha più chanches)

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    1. Per motivi insondabili, la seconda parte del suo cognome me la ricordo sempre senza problemi (batch), è sulla prima che ho qualche difficoltà. Alla fine ho fatto il giochetto mentale di associare l'attore al cetriolo (cucumber). Spero che non se ne abbia a male.
      Per come è pensata l'assegnazione delle statuette bisogna, oltre ad essere bravi, risultare simpatico, avere tanti amici e fortuna.
      Non ho visto i concorrenti, io faccio il tifo per (cu)Cumberbatch, ma sarei contento anche se vincesse Redmayne o Keaton. Carell e Cooper penso che si possano accontentare della nomination per questa volta.

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  2. il successo commerciale del film in effetti è difficile da spiegare. forse è andato bene perché, per gli ignoranti come me che di turing sapevano poco o niente, c'era la curiosità di saperne di più :)

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    1. Le motivazioni del singolo sono insondabili. In coda alla cassa, subito prima di me, c'erano due ragazze che discutevano se vedere questo film o Ouija. Hanno deciso in base ai posti ancora liberi in sala.
      Più facile verificare quelle degli esercenti. Che se un film non resta in cartellone in abbastanza sale e abbastanza a lungo è evidentemente impossibile che incassi cifre significative. E queste sono dettate dalla distribuzione.

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