Dio esiste e vive a Bruxelles

Come da titolo italiano, Dio (Benoît Poelvoorde) vive in un appartamento (*) di Bruxelles. Lì vive con sua moglie (Yolande Moreau) e la figlia, Ea (Pili Groyne) una bambina che sta diventando ragazzina, con le conseguenti inquietudini di quell'età. Ci sarebbe anche un figlio, JC (David Murgia), che però è scappato di casa anni prima, e di cui resta poco più che il ricordo.

Dio è davvero una brutta persona. Più avanti spiegherà che si odia, da cui deduciamo che la spinta a creare l'uomo a sua immagine e somiglianza è finalizzata a poterlo odiare come se stesso. Esercita il suo potere via il computer nel suo studio, per mezzo del quale gestisce varie catastrofi in giro per il mondo. Il rapporto tra Dio ed Ea è molto teso, e le cose peggiorano quando Ea si intrufola nello studio del padre e scopre quanto dolore causi agli uomini per puro divertimento. Punita dal Padre per la sua ribellione, seguendo le indicazioni del Figlio che le spiega come ha fatto a raggiungere il mondo (**), Ea ordisce un piano vendicativo. Manda a tutti gli umani (***) un messaggio che li mette al corrente di quando sarà la loro morte, blocca il computer paterno, e fugge a Bruxelles con lo scopo di seguire le orme del Fratello, raccogliere sei discepoli e scrivere un Nuovissimo Testamento (°), che non parlerà di lei, ma di loro.

Seguiamo così in parallelo tre storie. Ea che contatta i suoi discepoli, Dio che cerca Ea per riportala a casa e farle rimettere a posto il computer (°°), la moglie di Dio che a poco a poco si abitua a vivere da sola nell'appartamento e finisce per riprendere confidenza con la sua divinità, bislacca quanto quella del marito, ma almeno guidata dall'amore e non dall'odio.

Dio, supponente, odioso, incapace, si prenderà una serie di legnate fisiche e metaforiche e alla fine, causa del suo male, verrà estradato in Uzbekistan dove troverà lavoro in una fabbrica di lavatrici, nella speranza di riuscire a ritrovare una connessione con il suo appartamento.

Ea riuscirà nel suo progetto, e questo porterà ad una rivoluzione nella vita sulla Terra, che diventa ancora più assurda di quella a cui siamo abituati, però in un modo che, a occhio, sembra migliore.

Tra i discepoli c'è anche Catherine Deneuve, sposata ad un ricco manager che non prova niente per lei, riuscirà, grazie anche a Ea a trovare un nuovo equilibrio, per quanto molto improbabile.

La colonna sonora è costruita anche attorno all'idea che Ea, tra i pochi attributi divini che ha, ha anche la capacità di sentire la musica che ogni persona si porta dentro, da Lascia ch’io pianga di Händel a La mer di Charles Trenet, e la usa sui suoi discepoli, riuscendo così a dar loro la possibilità di capirsi meglio.

La storia è decisamente surreale, ed è narrata da Jaco Van Dormael con il suo consueto stile che riesce a mantenere l'equilibrio tra comicità, profondità, sensibilità, dolore e affetto per i personaggi.

(*) Non molto diverso da un qualunque altro appartamento, se non fosse per alcuni dettagli, ad esempio non ha porte, ed è dotato di uno studio con pareti altissime, forse infinite.
(**) La lavatrice ha un programma segreto che genera una specie di uscita di emergenza.
(***) Invero, solo quelli dotati di telefono cellulare.
(°) Da cui il titolo originale, Le tout nouveau testament.
(°°) Dio, oltre ad essere una pessima persona, è anche un gran incapace, non sa fare niente. Non dico miracoli, ma nemmeno ripararsi il computer.

2 commenti:

  1. Purtroppo non l'ho ancora visto, ma spero di farlo presto

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    1. Se non ti disturba l'idea di un Dio che sembra più un trasandato pensionato antipatico che la personificazione del sommo bene, direi che ne vale proprio la pena.

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