Spirit - Cavallo selvaggio

Strana animazione Dreamworks di cui non ho capito lo scopo. La prima impressione che ho avuto è che si volesse de-disneyzzare il concetto di animale, rendendolo, per quanto possibile (*), meno umano di quanto siamo abituati. Questo implica che i cavalli, che sono i protagonisti della storia, non parlano ma, sorprendentemente, si esprimono solo a nitriti.

Per quanto mi riguarda sarebbe stata una buona idea. Anzi, avrei preferito che si estremizzasse il gioco, togliendo la voce della coscenza, ovvero del cavallo protagonista, a cui nel finale verrà dato il nome di Spirit, e le canzonette che di tanto in tanto ribadiscono l'azione in musica (**). Il problema è che le azioni antropomorfe di Spirit vanno ben oltre ad ogni possibile plausibilità per un cavallo. Credo che la sceneggiatura (John Fusco) sia stata pensata come buddy movie fra umani e poi brutalmente adattata sostituendo uno dei due poli con un cavallo.

Abbiamo dunque che Spirit è un possente giovane cavallo col difetto della troppa curiosità. A causa di ciò finisce per essere catturato e ridotto in schiavitù (***). Il spirito ribelle, però, lo spinge a far comunella con un giovane Lakota. I due riusciranno a scappare, ma il secondo vorrebbe tenere il cavallo con se, ma quando si rende conto che ciò non è possibile, lo lascia andare. Succedono altre peripezie, ma alla fine tutto va per il meglio.

Buona l'animazione, in particolare se consideriamo che è roba di quindici anni fa, un eternità in questo mondo. Buona la colonna sonora, del solito Hans Zimmer. Indigesta la caratterizzazione di Spirit e dei comprimari, troppo scontata e in bianco e nero.

(*) Dopotutto è un film di fantasia destinato principalmente ad un pubblico molto giovane, non un documentario.
(**) In originale scritte e interpretate da Bryan Adams, in italiano sono state rielaborate e cantate da Zucchero.
(***) Un po' mi ha fatto pensare alla prima parte della miniserie Radici (1977), dove sono narrate le peripezie di Kunta Kinte.

2 commenti:

  1. Ricordo che lo vidi da bambino. Non mi fece impazzire, ma apprezzai molto le animazioni.

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    1. Purtroppo, viste oggi, sono buone ma non così eccellenti come devono essere sembrate ai tempi.

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