The chronicles of Riddick

Il pregio fondamentale del secondo episodio delle avventure di Riddick è quello di avermi fatto rivalutare il precedente Pitch black. Pensavo che lì i problemi venissero dal lato scrittura e pensavo che la regia avesse raddrizzato la situazione, ma vedo che qui alla parte creativa c'è il solo David Twohy e il risultato è nettamente inferiore.

I molti soldi a disposizione della produzione devono aver convinto Twohy a lasciare il filone tra l'horror e il fantascientifico straccione post-atomico per dedicarsi alla fantascienza classica "imperiale", alla Star wars o Dune. D'altro canto le atmosfere usate sono quelle da supereroi cupi alla Batman, complicate da una scenografia tra il futurismo e il gotico, inscatolando tra l'altro i figuranti in armature di gusto rinascimentale del tutto insensate.

Resta Vin Diesel nei panni di Riddick, che subisce alcuni cambiamenti, il principale dei quali è che adesso vede bene anche alla luce normale, e gli occhialetti che gli erano necessari qui diventano un mero accessorio alla moda.

Cast variegato che include Thandie Newton nel ruolo di una dark lady molto cospirativa e Judi Dench molto aerea.

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