In amore niente regole

Parte del filone dei film sportivi, un po' come Moneyball o Ogni maledetta domenica di Oliver Stone, dai quali si distacca per l'ambientazione (ruggenti anni venti) ma soprattutto per i toni. Si tratta infatti a tutti gli effeti di una screwball comedy, con Lui (George Clooney) che prende ispirazione da Jimmy Steward, Cary Grant, Gary Cooper (eccetera), mentre Lei (Renée Zellweger) recita con bene in mente, tra le altre, Katharine Hepburn e Claudette Colbert.

Come regia non è che Clooney sia al suo meglio, e anche la sceneggiatura avrebbe bisogno di una bella riscrittura, ma il risultato finale non è disprezzabile.

George Clooney è Dodge (che si può tradurre scansare, ma anche ingannare) un giocatore professionista di football americano ai tempi in cui tale disciplina esisteva quasi solo a livello dilettantistico. La sua scalcagnata squadra, come molte altre, è sull'orlo del baratro, e pochi minuti dopo l'inizio del film ci casca dentro, causando la chiusura anticipata della stagione.

Renée Zellweger è una giornalista, e sta cercando il colpo grosso che la renda famosa. Il suo capo ha per le mani uno scoop, che lei potrebbe finalizzare. Un giovanetto (John Krasinski) è l'idolo del momento. Ha ricevuto una medaglia per il suo comportamento eroico in guerra, è giovane, bello, sta studiando con successo in una prestigiosa università, in cui è anche il giocatore di punta della squadra di football americano. Ma c'è un ma. Sembra che l'atto di eroismo sia inesistente, e dunque la sua notorietà sarebbe costruita sul nulla. Scopo della giornalista è verificare come siano andate davvero le cose.

Dodge invece lo vuole nella sua squadra, perché ha un idea geniale: inventare il football professionistico. Usare la fama dell'eroe per attirare pubblico alle partite, e dunque fare abbastanza incasso per tirare avanti.

A complicare la situazione ci sono altri due fatti. Gli interessi economici del bersaglio dei protagonisti li cura Jonathan Pryce, cattivello e intenzionato a fare più soldi possibile dalla situazione. E poi si crea una tensione romantica tra Krasinski, che si prende una cotta per la più matura Zellweger, a sua volta nelle mire del più attempato Clooney.

I protagonisti dovranno scegliere quali sono le priorità della loro vita, e prendere di conseguenza delle decisioni non facili. Ma è una commedia, e il finale premierà un po' tutti.

2 commenti:

  1. Non adoro Clooney, ma non mi dispiace come regista o in parti secondarie, adoro la Zellweger, ma in questo caso mi è sembrata un po' ripetitiva...
    Abbraccione , amico caro!

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    1. Anch'io mi sarei aspettato qualcosa di più dalla Zellweger. Concordo sul fatto che Clooney-regista è capace di limitare il suo spazio di attore, a vantaggio del film (vedi ad esempio Le idi di Marzo). A dire il vero direi anche che qui non eccelle in nessuno dei due ruoli, ma non può sempre andare per il meglio.
      Un caro saluto a te :)

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