La pericolosa partita

Poco noto da noi, più popolare negli USA, al punto che era citato in Zodiac assumendo che lo spettatore sapesse bene di cosa si stesse parlando.

La sceneggiatura è basata su di un racconto di Richard Connell risalente al decennio precedente, e come tale intriso dell'atmosfera degli anni venti. The most dangerous game, più correttamente tradotto in italiano come La preda più pericolosa, è alla base anche di una riduzione radiofonica di Orson Welles che sembra aver mantenuto lo spirito iniziale.

Questa versione cinematografica ha invece modificato personaggi e introdotto varianti piuttosto inconsistenti nello sviluppo dell'azione per riciclare attori e scenari del King Kong che sarebbe uscito l'anno dopo. Si tratta infatti di un film a bassissimo costo, girato nei ritagli di tempo lasciati dalla produzione principale, puntando su atmosfere tra il pulp, il gotico e l'horror. A vederlo oggi fa ridere, ma ai tempi era risultato così eccessivo che dopo la prima uscita si è deciso di tagliare il quarto d'ora di pellicola più raccapricciante per limitare il disgusto del pubblico.

Bob (Joel McCrea), è un patito della caccia grossa e si sta recando in nave con facoltosi amici in Sudamerica per coltivare il suo hobby. Un incongruo incidente mal descritto ottiene lo scopo di eliminare tutti gli altri inutili personaggi e lasciare il solo Bob, naufrago su di un isola misteriosa.

Zaroff (Leslie Banks), è un altrettato misterioso nobiluomo di origine russa che vive sull'isola con la sola compagnia della servitù e di un regolare traffico di ospiti che scampano a tragedie marittime.

Nella versione di Connell, la storia è una partita a due tra di loro. Entrambi accaniti cacciatori, Zaroff ha superato il punto di non ritorno, non riuscendo a trarre più alcun piacere dalla caccia "normale" ha deciso di puntare su una versione più pericolosa, trattando come prede i suoi ospiti, a cui dà un coltellaccio, alcune ore di vantaggio, prima di inseguirli con varie armi e la sua muta di cani.

Difficile non scorgere l'influenza che questo racconto ha avuto in seguito. Se in un certo senso anche Rambo mi sembra avere un qualche debito narrativo, più immediato il riferimento nella fantascienza di Predator.

In questo film si è voluto introdurre anche una trama rosa per poter utilizzare Fay Wray, per la quale è stato creato di sana pianta il ruolo di Eve, altra naufraga su cui Zaroff ha mire sessuali esplicite, ma con la quale non riesce a concludere se prima non ammazza un competitore. Nel cast di King Kong c'era anche Robert Armstrong, un caratterista molto attivo in quel periodo, e così gli si è dato il ruolo di Martin, fratello di Eve, che però è del tutto inutile allo sviluppo, e viene usato solo come bizzarro spot contro il consumo di alcolici.

2 commenti:

  1. Sempre pronto a darmi informazioni preziose...ahhh..se non ci fossi tu amico mio!
    Bacio!

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