Mia madre

Margherita (Margherita Buy) è un regista cinematografico che assomiglia in modo inquietante a Nanni Moretti, con i suoi dubbi, improvvisi scatti di ira, incomprensibili consigli che dispensa ai suoi attori. Sta girando un improbabile film in cui un americano, interpretato da una star italo-americana, tal Barry Huggins (John Turturro), compra una azienda italiana e inizia un duro confronto con i dipendenti.

Margherita è divorziata, avrebbe un nuovo compagno, un attore che è anche nel film che sta girando, ma lo lascia subito. Ha anche una figlia, di cui però non è che sappia molto, un fratello, Giovanni (Nanni Moretti), e soprattutto Ada (Giulia Lazzarini), sua madre, che sta morendo.

Il tema di fondo è tragico, seguiamo Ada che si affievolisce, smarrisce la memoria e il senso; i suoi figli sembrano non sapere cosa stanno facendo, anche Giovanni, che pure sembra così razionale e pratico, in realtà non ha idea di cosa sarà di lui il giorno dopo; e persino Barry, sempre pronto allo scherzo, alle bizze da star, alle memorie che non si sa quanto siano vere e quanto inventate, non ne può più della sua vita che vede come un gigantesco bluff. Eppure c'è una gran dolcezza di fondo, e il finale ci offre un barlume di speranza.

Curioso che Moretti abbia fatto interpretare il suo alter ego alla Buy, e che abbia riservato per se la parte del fratello di Margherita, che fa un po' da versione migliore di lei. In alcune scene mi è sembrato quasi che Giovanni fosse una versione di Damiel, l'angelo de Il cielo sopra Berlino interpretato da Bruno Ganz, che cercasse di farsi sentire da Margherita. Oppure la impersonificazione dell'astruso consiglio di Margherita ai suoi attori, l'attore che sta a fianco al carattere.

6 commenti:

  1. Non l'ho ancora visto, ma come tutti i film di Moretti, ormai è un rito , lo vedrò senza alcun dubbio..curiosa anche di ascoltarne la colonna sonora..
    Bacio piovoso Blabla!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche per la colonna sonora conviene entrare in sala preparati. La parte del leone la fa Arvo Paert, che non è tra i minimalisti più semplici, ma la cui musica si sposa molto bene con il tono del film, incluse le parti oniriche, che tendono a scivolare nell'incubo. Ricambio il bacio e, purtroppo, anche la piovosità ;-)

      Elimina
  2. Molto bene...
    Io me lo godrò al cineforum estivo, che dalle mie parti non lo danno.
    Al cineforum non si fanno mai mancare mai Nanni Moretti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non che me lo veda benissimo come film da cineforum estivo, però mica si può stare tanto a sindacare.

      Elimina
  3. a me è piaciuto
    lodo la scelta di Moretti: si ritaglia, come in passato, una parte di non protagonista (come regista è più bravo che come attore)
    molto bella anche la colonna sonora

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo me, la migliore interpretazione di Nanni Moretti è stata quella del carbonaio in Domani accadrà di Daniele Luchetti. Se si confronta la sua capacità attoriale con quella canterina, dopotutto non è così male. Però direi anch'io che fa bene a concentrarsi sulla regia.
      Colonna sonora eccellente. Conoscevo poco Paert, dopo aver visto il film sono andato alla sua scoperta.

      Elimina