La scatola di cartone

Nonostante sia quasi Natale, Sherlock Holmes (Jeremy Brett) non ha nessuna intenzione di venire a patti col suo caratteraccio. Da un lato combatte con Mrs Hudson (Rosalie Williams) la battaglia, persa in partenza, contro gli addobbi di stagione, dall'altra caccia in malo modo una possibile cliente, Susan Cushing (Joanna David), colpevole di avergli presentato un caso poco interessante.

Sia il Natale che la Cushing si prendono la loro rivincita. Il primo spingendolo a comprare un regalo (orribile) per il dottor Watson (Edward Hardwicke) e a partecipare al veglione natalizio di Scotland Yard, su invito dell'ispettore Hawkins, la seconda vedendosi comparire in casa il consulting detective, sempre via Hawkins.

Ci sono ben tre sorelle Cushing. Susan è la più attempata e, dopo la morte dei genitori, ha fatto da capofamiglia al terzetto. Piuttosto rigida di carattere, non riesce a mediare con i diversi caratteri delle altre due. Sarah (Deborah Findlay) ha anche lei un carattere deciso, che la porta necessariamente in rotta di collisione con Susan. Spirito indipendente, pare sia l'unica delle tre a lavorare, ha una spiccata tendenza a mettersi nei pasticci per questioni di cuore. Mary è la più giovane, ed è il vaso di coccio del lotto. Sfuggita fisicamente alla famiglia via matrimonio con Jim Browner (Ciarán Hinds), non riesce a sottrarsi ai giochi di potere delle sorelle.

Susan si è rivolta a Holmes perché non riesce a contattare Mary, e alla polizia perché ha ricevuto per Natale un pacchetto, la scatola del titolo, contenente due orecchie mozzate. Lei crede si tratti di uno scherzo scemo dell'inquilino che ha sbattuto fuori di casa in quanto scandalosamente troppo affettuoso con Sarah. Hawkins sembra d'accordo, ma c'è di mezzo un caso di cadaveri trafugati, nel quale ha già coinvolto Holmes, e pensa bene di continuare la collaborazione in questo possibile sviluppo.

Il racconto di Conan Doyle è stato cambiato in alcuni dettagli, i fatti erano avvenuti in piena estate, ad esempio, ma sostanzialmente si segue la linea originale. Brett è estremamente provato, ma riesce a dare ancora una buona interpretazione in questo ultimo episodio della serie, alternando toni comici e tragici. Memorabile il breve monologo finale, in cui Holmes si dichiara sconcertato dalla pochezza dell'animo umano. Nel cast al contorno, come al solito di ottimo livello, una menzione di merito va a Hinds che riesce a dare uno spessore al suo personaggio nonostante il poco tempo a disposizione.

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