Warcraft - L'inizio

Film pensato per chi conosca e apprezzi l'omonimo universo parallelo, nato nel 1994 con un videogioco (*) e poi espansosi fino a colonizzare buona parte dei media ludico ricreativi. Chi non abbia frequentato quei luoghi (**) dovrebbe riuscire a cavarsela facendo riferimento alle sue conoscenze di giochi ruolo fantasy o alla letteratura dello stesso filone, in particolare Il signore degli anelli di JRR Tolkien. Se sto parlando una lingua sconosciuta, consiglio di lasciar perdere. Si passerebbero due ore di perplessità.

Un mondo fantastico-medioevale viene invaso da bellicosi orchi provenienti da una landa che sta divenendo sempre più desolata, via opportuno portale modello Stargate (1994). Un pianeta è troppo piccolo per queste due civiltà contrapposte, e si scatena dunque una terribile guerra a base di incantesimi, malefici, spadoni, martelli e qualche pistolone archibugesco.

Come da titolo, l'idea dei produttori era quella di dare il via ad un franchise di durata indeterminata. Il risultato al botteghino sembra averli lasciati perplessi, e al momento non v'è certezza nemmeno del secondo episodio. Non mi è chiaro cosa mai si aspettassero, considerando che questo titolo è diventato il maggior successo al box office nel settore dei film derivati da video games. Credo che abbia pesato lo scarso risultato americano, e si sa che i produttori d'oltreoceano sono miopi, guardano più gli incassi di casa che quelli planetari.

Io, che non sono un fan del genere, sono stato attirato dallo scoprire che si tratta di un film di Duncan Jones, il terzo, dopo lo spettacolare debutto di Moon (2009), e Source code (2011). La curiosità che avevo era se e come fosse riuscito a mantenere l'impostazione stilistica che aveva creato con i suoi precedenti lavori. Compito non facile in produzioni ad alto budget e che di solito non lasciano grandi libertà creative. Per fortuna Jones è riuscito a conciliare l'esigenza di mantenere lo spirito dell'opera originaria con quella di dare uno spessore accettabile al racconto filmico. Anche se, ovviamente, lo spettatore tende a identificarsi con gli umani, gli orchi non sono banali cattivi che voglio solo uccidere. La complessità della loro società è presentata in modo da farci vedere quali siano le loro ragioni.

(*) A voler entrare nei dettagli, si trattava di un RTS (Real Time Strategy), vedasi Dune 2 (1992), ispirato sommariamente all'opera di Frank Herbert.
(**) Come il sottoscritto. La mia conoscenza del genere mi ha permesso di non cader dal pero ad ogni scena, senza però afferrare molti dettagli che per me sono misteriosi.

2 commenti:

  1. Sai non l'ho nemmeno considerato inguardabile... Anzi, di suo mi ha anche intrattenuto.
    Ma piattezza a parte, questo è prodotto troppo destinato ai fan della serie. Non va oltre la sfera del fanservice.
    Non ti nego che mi piacerebbe vedere il secondo capitolo.

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    1. Concordo. Ho avuto qualche momento di noia, ma tutto sommato poca roba. Più numerosi i momenti in cui mi rendevo conto che si parlava di argomenti a cui non avevo accesso non essendo addentro alle segrete cose.
      Con le dovute cautele, guarderei anch'io il seguito, meglio se sempre diretto da Jones.

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