Mio fratello è figlio unico

Storia di un fratello minore (Elio Germano) che ha la sventura di avere come fratello maggiore un personaggio che può essere interpretato con verosimiglianza da Riccardo Scamarcio.

Come se non bastasse, la madre (Angela Finocchiaro) preferisce il maggiore, rendendolo ancora più insicuro. Il padre (Massimo Popolizio) è tutto sommato assente.

Cerca allora un appoggio nella fede, andando in seminario ma restando deluso da una religione non totalizzante come vorrebbe lui (Ascanio Celestini ha una particina come prete). Esce, vorrebbe andare al liceo ma, oltre al fratello maggiore che già ci va, anche la sorella (Alba Rohrwacher, particina minuscola) fa una scuola senza sbocchi lavorativi, "tanto poi lei si sposa e trova qualcuno che la mantiene".

Conosce un fascistone (Luca Zingaretti) che lo introduce al mito di Mussolini. L'amico fascista finisce in galera e lui diventa l'amante della di lui moglie (Anna Bonaiuto) e si prende una cotta per la fidanzata del fratello (Diane Fleri).

Molla i neri e si avvicina ai rossi, ma non trova nemmeno lì solidità che vorrebbe. L'amico cornificato fascista esce di galera e, mentre lo mena, si fa venire un infarto che lo lascia secco.

Lui si spaventa e passa in latitanza - anche se nessuno lo cerca. Resta a galleggiare nel nulla, finché, in un modo drammatico, l'ingombrante fratello scompare di scena e lui può finalmente cominciare a vivere una vita realmente sua.

Ottimo film, solida sceneggiatura, basata su Il fasciocomunista di Pennacchi ma da cui si distingue con decisione in molti punti, scritta (anche) da Daniele Luchetti che ha curato anche la regia. Ottima anche la prova del cast. Molti i premi e, in generale, buona accoglienza da parte di critica e pubblico.

David a Elio Germano (e nomination agli European Award), molto bravo nel rendere un personaggio complesso; altri David al montaggio, alla sceneggiatura, al suono e all'ottima Anna Finocchiaro.

4 commenti:

  1. Uno dei miei film preferiti, mi è piaciuto anche il libro anche se è molto diverso.

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    1. Ciao Tiziana, grazie del commento.

      Già, Pennacchi s'è mostrato apertamente scontento della trasfigurazione cinematografica della sua storia. E in effetti Luchetti voleva dire cose diverse da quelle dell'autore originale. E penso che ne avesse il diritto.

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  2. A essere sincera, su alcune cose ho preferito il film...chissà cosa ne direbbe Pennacchi!

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