Harry Potter e il principe mezzosangue

Toni ancor più oscuri, azione che latita. I due partiti avversi si stanno preparando per lo scontro finale dell'ultimo libro (e ultimi due film). Tutto sommato si potrebbe fare a meno di vederlo e passare tranquillamente oltre, se non fosse che o lo si guarda dopo aver letto i libri, e allora prevale la curiosità di vedere come venga resa cinematograficamente la storia, o lo si guarda dopo aver visto i precedenti e in attesa del successivo, e allora non vederlo renderebbe la visione degli ultimi due titoli ancor più problematica. Vederlo "impreparati" direi che è una pura perdita di tempo.

David Yates alla regia fa il suo meglio per interpretare lo spirito del libro, colori che si spengono, fino a quasi al bianco e nero, toni drammatici a tratti quasi da horror, alternati alle vicende di cuore dei tre maghetti ormai quasi maggiorenni.

Principale nuovo ingresso nel cast artistico è Jim Broadbent, nel ruolo di un pavido professore, un po' alla don Abbondio, che sa qualcosa del Signore Oscuro che potrebbe tornare utile al partito di Potter. Alan Rickman ha qualche spazio in più, Helena Bonham Carter continua a interpretare la fuori di testa Bellatrix che spacca tutto con gran gioia.

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