Inside job

Oscar 2011 per il miglior documentario, placidamente ignorato dalla distribuzione italiana, passato l'altra sera su Sky. Dunque praticamente invisibile alla stragrande maggioranza della popolazione italiana.

Non che mi aspetti che abbia un bacino smisurato di possibili spettatori, anche perché Charles Ferguson (regia e sceneggiatura) presume un pubblico non si faccia intimorire da termini tecnici che per lui (Ph.D. in scienze politiche, background in matematica, una carriera come consulente per il governo americano e aziende del calibro di Apple, Xerox, etc) sono robetta, ma che possono risultare decisamente ostici. Non mi pare che i subprime e i vari meccanismi speculativi utilizzati vengano spiegati chiaramente (oppure mi sono appisolato durante la spiegazione), direi che li si dà invece quasi per scontati, sottolineando solo il loro effetto - scaricare i rischi sui clienti, accumulare ricchezze ingenti per le aziende e gli operatori.

A mio parere risulta più fruibile un film come Margin call, che usa la fiction per non doversi preoccupare di mantenere una versione documentale, a vantaggio però della leggibilità degli eventi narrati.

In ogni caso è un ottimo prodotto, evidentemente di parte ma senza gli eccessi spettacolari di Michael Moore (tanto per non fare nomi). Fornisce molte informazioni interessanti su quello che è stato il tracollo finanziario ultimo scorso, di cui stiamo ancora pagando il conto. Utile per rendersi conto di come film come il sopra citato Margin call, o il più noto Wall Street: il denaro non dorme mai, pur essendo prodotti di fantasia, siano rimasti aderenti a quella che è la realtà dei fatti.

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