E se vivessimo tutti insieme?

Sembra che stia nascendo un nuovo filone di commedie della terza età, vedi anche Marigold Hotel, che penso abbia ragione di essere più nell'ampia disponibilità di grandi attori over-70, che in un calcolo a tavolino sull'invecchiamento del pubblico.

Leggo infatti che il progetto di Stéphane Robelin era legato in partenza alla presenza del gruppo principale di protagonisti, e che l'ingresso di capitali tedeschi nella produzione ha impattato sul cast con il solo ingresso di Daniel Brühl, per dare un riferimento aggiuntivo agli spettatori germanici.

Il nucleo attoriale è dunque francese, con Claude Rich, Guy Bedos e Pierre Richard. Poi ci sono le internazionali Geraldine Chaplin (attiva soprattutto in Francia e Spagna) e Jane Fonda (newyorkese giramondo).

Non c'è molta storia, a dire il vero, più che altro si segue un gruppo di vecchi amici che decidono di vivere insieme, con i vari problemi che ne conseguono. Due coppie, in una una (Richard) ha problemi sempre più gravi con la memoria, e sua moglie (Fonda) scopre di avere un tumore incurabile. Nell'altra un sindacalista-attivista di sinistra (Bedos), sposato alla Chaplin, scopre che la polizia non gli dà più retta, nemmeno se lancia bottiglie agli agenti. C'è poi lo scapolo impenitente (Rich) che ha una sola grande passione, le donne, che è messa in seria difficoltà dall'avanzare dell'età. Al gruppo si aggiunge un etnologo (Brühl) che inizialmente avrebbe dovuto solo portare a spasso il cane di Richard ma, trascinato dalla Fonda, finisce per fare dello studio dei cinque amici tema della sua tesi di ricerca.

Episodi comici si mescolano a momenti romantici e anche drammatici. Visione sconsigliata ad un pubblico immaturo, ma a chi non faccia gli scongiuri al sol sentir parlar di morte dovrebbe piacere.

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