Local hero

In questo strano film di Bill Forsyth nulla è come sembra, tutto e tutti hanno una natura sfuggente. Tendenzialmente è una commedia ma, se non ci facciamo distrarre, dovremmo notare che dal punto di vista del protagonista è una tragedia.

Il punto di vista prevalente è quello di Mac (Peter Riegert), dipendente della Knox, azienda petrolifera texana. Il suo cognome scozzese (ma in realtà lui è ungherese) fa sì che venga scelto per una missione in Scozia, dove si vuole costruire un centro di smistamento al posto di un villaggio di pescatori.

Al capo della Knox, Felix Happer (Burt Lancaster), del petrolio non importa nulla. E' più interessato all'astronomia, e gli raccomanda di tenere gli occhi sulla costellazione della Vergine.

Sul posto viene affiancato da Oldsen (Peter Capaldi), dipendente locale della Knox, che sembra di una nerdosità pazzesca, ma che dimostrerà di saper giocare bene le sue carte in questioni d'amore.

A negoziare per la comunità ci penserà il proprietario del bar/ristorante/albergo locale (Denis Lawson), che è pure avvocato. Anche se la negoziazione è peculiare, con i paesani felicissimi di vendere, Mac che si innamora del posto e di uno stile di vita completamente diverso da quello che pensava essere così bello, ma che si accorge essere di una vacuità assoluta, e si disinteressa completamente della trattativa.

Una serie di bizzarre vicende al contorno rendono ancor più leggera e godibile la narrazione.

Lieto fine per tutti quanti tranne, per l'appunto, per il povero Mac. E non si capisce nemmeno bene perché. Semplice sfortuna, probabilmente.

Altra bizzarria, il film non è noto quanto la sua colonna sonora, scritta niente meno che da Mark Knopfler.

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