Love actually - L'amore davvero

Commedia britannica sentimental musical natalizia con parata di stelle, soprattutto inglesi. Diretta, ma soprattutto scritta, da Richard Curtis che come regista non è che sia memorabile ma come sceneggiatore ci sa fare eccome.

Svariate storie si intersecano in un natale londinese di inizio millennio, affrontando in modo diverso il tema dell'amore. I personaggi non sono approfonditi, impensabile dato il loro numero, sono utilizzati piuttosto per affrontare il discorso da innumerevoli punti di vista.

Hugh Grant è un primo ministro inglese neoeletto, single per aver puntato tutto sulla politica, che si innamora a prima vista di una sua cicciottella dipendente a Downing Street, e per lei cambia la politica del Paese - colpa di Billy Bob Thornton, nei panni di un presidente USA che tenta di sedurla.

La sorella del primo ministro, Emma Thompson, è sposata da lungo tempo con Alan Rickman, che si prende una sbandata per una sua impiegata, Heike Makatsch (come biasimarlo), per cui forse lascerà la famiglia (ma forse no). Divertente la scena in cui Rickman cerca di comprare un gioiello per la Makatsch di nascosto dalla moglie, ma incappa in un terribile venditore, Rowan Atkinson, che lo costringere a desistere (riuscirà a comprarlo in seguito, mettendosi nei guai).

Liam Neeson è un amico della Thompson a cui è appena morta la moglie, che gli ha lasciato un figlio di una precedente relazione, che oltre al lutto per la madre ha anche il problema di essere innamorato di una coetanea e non sapere come fare a dichiararsi. Prenderà spunto da una folle decrepita rockstar (Bill Nighy) per concepire un geniale piano per conquistarla - che non funzionerà. Fortunatamente era pronto un piano B più efficace.

A sua volta la decrepita rockstar sfiora le vicende un po' di tutti, e la seguiamo dall'inizio del film, quando registra un orribile remake in chiave natalizia di Love is all around, seguendo la speranza del suo manager di farne un hit festivo. Inaspettatamente, grazie a demenziali apparizioni radio televisive, riuscirà nel suo intento, scoprirà che l'amore (platonico) della sua vita è proprio il suo produttore, per quanto sfigato, e rispettando la sua promessa di cantare nudo in diretta televisiva se avesse ottenuto la prima posizione nella classifica di Natale, crea un diversivo che tornerà utile nel piano B di cui sopra, assieme ad un ritorno di Atkinson.

Nel film, oltre al funerale, c'è anche un matrimonio, in cui assistiamo ad una piacevole variante di All you need is love, tra Keira Knightley e altro. Il testimone dello sposo è segretamente innamorato di lei, che casualmente lo scopre, restando basita.

Al matrimonio partecipa Colin Firth, da solo, perché la fidanzata (Sienna Guillory) non sta bene. Solo che il malanno era una scusa per permettere al fratello di Firth di approfittare della sua assenza. Fortuna sua, finisce per incontrare Lúcia Moniz.

Anche Laura Linney è al matrimonio, e per di più è anche dipendente di Rickman e innamorata di un collega. Però ha un fratello con notevoli problemi mentali, e dovendo scegliere, preferisce il badare al fratello.

Kris Marshall lascia l'UK in cerca dell'amore negli USA e, incredibilmente (dati i presupposti) lo trova. Fra l'altro seguendo proprio un piano al limite dell'idiozia che lo spinge in un bar (a caso) del Wisconsin.

Infine il timido Martin Freeman che lavora come comparsa in una produzione soft-porno stringe amicizia con una altrettanto timida collega e, dopo molte titubanze, riescono a darsi un bacio vero (dopo che sulla scena avevano mimato di farne di tutti i colori).

Storie di tutti i tipi, narrate con partecipazione e lievità, senza entrare nei dettagli, e lasciando spesso il dubbio sul come si potrebbero sviluppare, ma comunque dando un piacevole affresco su quello è, nei fatti, l'amore.

2 commenti:

  1. E questa è la trama, il resto va da sè, perché sarà pure un prodotto commerciale, ma veramente godibile più di una volta. Poi, fare quella dichiarazione a Keira è un sogno di tanti.

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  2. Sì, bello, m'è piaciuto. Tanta carne al fuoco, ma gestita bene da Curtis, grazie anche all'ottimo cast.

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