La diva Julia

Visto su suggerimento de il bibliofilo in seguito alla visione di Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni, in relazione alla presenza in entrambi in film di Lucy Punch, qui antagonista di una splendida Annette Bening (brava anche in I ragazzi stanno bene, per restare in tema di agganci a film recenti).

Toni da commedia romantica per quello che, a ben vedere, è un dramma. Diretto da István Szabó che usa con maestria anche una bella colonna sonora, dove i brani non originali si innestano a perfezione nella vicenda, e le musiche originali (scritte e dirette da Mychael Danna) la commentano egregiamente.

Il nome di Szabó non può non farmi pensare a Mephisto, anche quello film sul teatro e i teatranti - con un Klaus Maria Brandauer in forma strepitosa. Lì però il tema e i toni erano decisamente più drammatici.

Qui, tutto sommato, ce la caviamo a buon prezzo. La storia è quella della maturazione della protagonista che per tutta la vita è stata attrice e ha finito per dimenticare di essere anche una donna. Meglio, perciò, il titolo originale Being Julia che sottolinea la conquista del suo vero essere, e non tanto il suo essere grande attrice, come fa il titolo italiano.

Buon lavoro di gran parte del cast, dove Jeremy Irons ha il ruolo del marito/impresario (più impresario che marito), curato anche nei ruoli minori, come quello di Juliet Stevenson (l'assistente di Julia), a cui è data una buona profondità [e mi sono dimenticato di citare Michael Gambon]. Merito dell'ottima sceneggiatura (Ronald Harwood - che tra l'altro ha scritto la sceneggiatura originale de Il servo di scena, sempre nello stesso ambito) basata su una novella di Somerset Maugham.

Il centro dell'azione è Julia, attrice teatrale quarantacinquenne che viene colta da crisi di mezza età, pensa di risolversela invaghendosi di un giovinotto (Shaun Evans) che però la usa e la lascia. Il vero superamento della crisi avverrà quando riuscirà a conciliare la sua esistenza di donna e di attrice. Non c'è un vero e proprio lieto fine (grazie al cielo) se non la raggiunta maturità del carattere.

Molto brava la Bening ha rappresentare la mutevolezza di Julia, che sembra vecchissima quando è in crisi, una ragazzina quando è felice e, da vera attrice, riesce a passare dal pianto al sorriso in un attimo.

2 commenti:

  1. un gran bel film, davvero; sono contento che ti sia piaciuto
    mi permetto di aggiungere, tra i tanti bravi attori, Michael Gambon (il fantasma del capocomico Langton)

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  2. E io ti ringrazio di avermelo fatto scoprire.

    Fai bene ad aggiungere, che mi dimentico sempre qualcosa. E' vero, bravo anche Gambon, e bello il suo ruolo.

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