I ragazzi stanno bene

Commedia sulla crisi di metà percorso di una famiglia della media borghesia californiana. I figli sono grandicelli, la maggiore sta per lasciare il nido per andare all'università, i genitori hanno lasciato diventare l'amore abitudine, e il passato ne approfitta per presentare i conti, nelle vesti di un piacente scapolone che possiede un ristorante, una tenuta agricola alla moda e viaggia prevalentemente su una magnifica BMW (nel senso di moto - segui il link per un paio scatti rubati al film) di annata. È così piacente che piace davvero a tutti, tranne al capofamiglia. Ma quando risulta evidente che la famiglia è sull'orlo di sfasciarsi, una rivolta generalizzata espelle l'intruso permettendo la ricomposizione dell'unità iniziale.

Quello che rende il film interessante è che i genitori sono due donne (in effetti poco sopra avrei dovuto scrivere "la capofamiglia", alludendo al personaggio interpretato da Annette Bening - Julianne Moore è la sua compagna), e che il terzo incomodo (Mark Ruffalo) entra in gioco essendo stato il donatore dello sperma che ha portato alla nascita dei due figli (partoriti a distanza di tre anni l'una dall'altro dalle due genitrici, e quindi tecnicamente solo fratellastri), contattato dalla maggiore su pressione del minore. Il tema dell'omosessualità genitoriale viene usato per un paio di scene divertenti senza risultare forzate o sguaiate, per il resto viene lasciato sullo sfondo, necessario per lo svolgimento dell'azione ma senza che risulti invadente.

Lo sconfitto della vicenda è il padre naturale, che si è goduto la gioventù andando fuori tempo massimo, senza accorgersi che nel far ciò si è fregato l'età matura.

Film ben scritto e diretto (da Lisa Cholodenko), vicenda non banale, piacevoli tocchi umoristici, buona l'attenzione anche per i personaggi minori, colonna sonora appropriata che si fa ascoltare volentieri.

2 commenti:

  1. Anch'io ho molto apprezzato questo film e sai perché? Oltre la trama interessante e come hai scritto tu i piacevoli tocchi umoristici, perché ho visto una normale famiglia con normali problemi quotidiani e non!

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  2. D'accordo con te. Il tema dell'omosessualità della coppia è funzionale all'intervento del terzo incomodo, ma sarebbe semplice riscrivere la storia per una famiglia canonica, senza cambiare poi molto.

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