Che sia il seguito di Ma che siamo tutti matti? lo si capisce meglio dal titolo originale, The gods must be crazy II. Anche in questo caso mi vien da pensare che la distribuzione italiana non abbia capito il senso del titolo e abbiano semplicemente cercato un qualcosa di simile, privato del riferimento esplicito al divino.
L'impostazione è molto simile a quella del primo episodio, non per nulla sono entrambi scritti e diretti da Jamie Uys. Una commedia traslata in Africa che viene stravolta dal passaggio di un boscimano, sempre N!xau, impegnato in una sua peculiare missione, questa volta più semplice s spiegarsi: la ricerca di due suoi figli che sono finiti nel camion di bracconieri passato dal loro territorio.
Più complicata la commedia occidentale. Una donna d'affari newyorkese (Lena Farugia) è in resort africano per un convegno. Una guida in cerca di avvenenti turiste da abbordare le offre un giro su di un buffo aeroplanetto. A metà viaggio la guida scende e lascia il posto ad un biologo. Tra i due c'è immediata antipatia, e la comicità nasce dalla contrapposizione dei due caratteri (e sappiamo bene che ci sarà il lieto fine). Causa maltempo i due si perderanno nel deserto, verranno separati, lei incontrerà due soldati di opposte milizie che cercano di arrestarsi a vicenda - ma sarà lei ad arrestare entrambi. Riuniti grazie all'intervento di N!xau, incapperanno nei bracconieri di cui sopra. Segue una certa concitazione, ma poi tutto andrà per il meglio.
Apprezzabile l'ambientazione africana e l'umorismo molto leggero.
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