Molto forte, incredibilmente vicino

Altra regia di Stephen Daldry che, come quella di The reader, sembra fatta apposta per attirare un mucchio di polemiche per il tema, non principale ma estremamente ingombrante, che si agita sullo sfondo. Per The reader era l'Olocausto, per Extremely loud & incredibly close è l'Undici Settembre a New York.

Direi che in realtà il vero punto del film è lo stesso di L'albero della vita (e di innumerevoli altri film, a dire il vero, ma quello l'ho appena visto), ovvero come affrontare una mancanza, e quanto le armi della razionalità servano a poco o a nulla in quel contesto.

La differenza sostanziale è che qui il protagonista è un bambino di una decina d'anni, probabilmente affetto dalla sindrome di Asperger e come tale insopportabile (e Thomas Horn rende benissimo il personaggio, nel senso che più di una volta mi ha fatto sommamente girare le scatole), che perde il padre (Tom Hanks, parte minima) in un modo assolutamente irrazionale e quindi per il figlio ancor più drammatica.
Tra i suoi innumerevoli problemi del bimbo, c'è naturalmente anche una estrema difficoltà di relazionarsi con gli altri, tra cui il tapino include allegramente anche la madre (Sandra Bullock, pochi minuti anche per lei). La sua incapacità di comprendere i sentimenti, gli rendono difficile capire persino che il vegliardo che gli dicono affitti una stanza da sua nonna (Max von Sydow, muto per contratto ma molto più espressivo di tanti parlanti, direi che si è ben meritato la nomination all'oscar per questo ruolo) sia in realtà suo nonno, che ha grossi problemi per conto suo. Però in qualche modo lega con questo strano personaggio, e i due vanno assieme alla ricerca di una toppa per una chiave. Vedere il film per ulteriori spiegazioni.

Tutto andrà a finire per il meglio, dopo numerosi incontri e qualche sorpresa.

Bella la colonna sonora di Alexandre Desplat.

2 commenti:

  1. Filmetti leggeri, eh? Sto seguendo la programmazione tv di Daldry, e questo devono ancora mandarlo. Appena possibile lo registro, ma con The hours, The reader e questo posso solo pensare che finora non l'abbiamo considerato. Billy Elliot, dato sabato, si discosta notevolmente, ma forse dobbiamo studiarcelo.

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    1. Non è così pesante come sembra leggendo quello che ci ho scritto sopra, ma se non si tiene presente del carattere ragazzino, e che l'11 Settembre è un tema secondario, si può finire facilmente per fraintendere il film, e non riuscire ad apprezzarlo per quello che è.
      Credo che in tv lo daranno almeno tra qualche mese, è appena uscito al cinema.
      Buono il suggerimento per Billy Elliot, credo che ci si possa trovare un parallelo, ma sarà meglio che lo riveda prima di dire qualcosa.

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