The tree of life

La storia è quella di un signore di mezza età (Sean Penn) che, circa ai nostri giorni, ha un litigio telefonico con suo padre (Brad Pitt) a proposito della morte del fratello avvenuta alcuni decenni prima. Questo scatena una lunga serie di frammentari ricordi della sua infanzia, con particolare riferimento alla sua relazione con i genitori (Jessica Chastain è la madre), che vengono mescolati (e confrontati?) con la storia dell'universo e in particolare con quella della vita sulla Terra.

Sembra che alla fine il meditabondo protagonista si riconcili con il proprio passato, o meglio, aneli alla riconciliazione che immagina avverrà dopo la sua morte.

Lo stile narrativo della sceneggiatura e regia (Terrence Malick) mi hanno fatto pensare al tempo in cui si imputava al cinema europeo di scoraggiare intenzionalmente lo spettatore. La differenza è che Malick ha avuto a sua disposizione un budget sontuoso, almeno se lo confrontiamo al cinema d'autore europeo degli anni 70/80, che gli ha permesso tra l'altro di visualizzare la sottotrama universale con effetti speciali alla Odissea nello spazio.

Tecnicamente impeccabile, bellissima la fotografia, funzionale il montaggio, ottima l'integrazione con la colonna sonora, affidata ad Alexandre Desplat e che usa in modo ammirabile brani che spaziano da Bach al contemporaneo.

4 commenti:

  1. Posso dirlo? L'ho trovato terribile. Esteticamente sontuoso ma per il resto tremendo. E poi tutte quelle scene alla Super Quark erano fuori posto XD

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    1. Anche a me la pesantezza della narrazione ha dato fastidio. Fortunatamente non l'ho visto al cinema, e così ho potuto spezzare la visione per evitare abbioccamenti molesti.
      Ma forse era voluto. Il film è costruito sulla contrapposizione di forze diverse (madre e padre, natura e cultura, amore e odio) e solo alla fine si arriva ad una (possibile) sintesi. Dunque anche la netta cesura tra tecnica cinematografica (impeccabile) e stile narrativo (impervio) potrebbe essere in linea con l'impostazione complessiva dell'opera.

      Per lo stesso motivo non direi che le scene "superquark" fossero fuori posto. L'intermezzo con i dinosauri mi ha fatto pensare a Mrs. Doubtfire, però ho apprezzato le scene astronomiche, grazie anche all'abbinamento con una colonna sonora strepitosa.

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  2. Tecnica e contenuti, forse hai ragione: ci vuole una seconda visione per i contenuti, ma la forma è eccezionale, tanto che penso di aver fatto bene a vederlo in HD. Tutto il cinema sembra avere sempre, comunque, un debito verso Malick.

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