Poirot 2.9: Il caso della stella d'occidente

Hercule Poirot (David Suchet) è stranamente in apprensione. Il mistero è presto svelato, la famosa attrice belga Marie Marvelle (Rosalind Bennett) gli ha chiesto udienza. Nemmeno il fatto che ella, da bizzosa stella del cinema, cambi idea all'ultimo momento e gli chieda di andare lui da lei, nell'albergo in cui alloggia a Londra, lo inquieta più di tanto.

Le sue perplessità aumentano quando la Marvelle spiega che suo marito ha fatto l'incauto acquisto di uno splendido diamante, la stella d'occidente del titolo, quando i due erano in America, e ora riceve lettere anonime da un cinese che vuole siano restituite le due stelle, d'oriente e occidente, che erano in origine gli occhi di un misterioso idolo cinese.

La stella d'oriente è legittima proprietà della famiglia Yardly, il cui corrente visconte (Alister Cameron) non pare per niente preoccupato dalla faccenda, che bolla come un evidente scherzo privo di senso, mentre lady Yardly (Caroline Goodall), sembra essere molto più sulle spine, non gradendo nemmeno che il Yardly voglia vendere la sua stella, per ripianare le difficoltà del casato.

Questo curioso curioso parallelismo sembra intersecarsi con un caso che l'ispettore capo Japp (Philip Jackson) ha per le mani. Un brutto ceffo molto danaroso, tale Henrik Van Braks (Struan Rodger), è noto a Scotland Yard per il suo hobby di comprare pietre preziose che scottano, e proprio in quei giorni è giunto a Londra.

I dettagli verranno chiariti dallo sviluppo, ma la direzione della storia è ben chiara. Il Van Braks non è l'unico malfattore della storia, ma comunque questa volta nessuno finirà in gattabuia.

2 commenti:

  1. Ma Poirot che fine ha fatto? E' fermo da mesi..

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    1. Meh. Magari nella pausa natalizia me ne procuro un'altra stagione.

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