Mad Max: Fury Road

Dopo una trentina d'anni abbondante, George Miller rimette mano alla saga di Mad Max, reinterpretando il secondo episodio, da noi noto come Interceptor - Il guerriero della strada, aggiungendo elementi dal terzo, Mad Max oltre la sfera del tuono, lasciando solo un disturbato ricordo a Max (Tom Hardy) di cosa era successo nel primo, Interceptor.

Grazie anche al budget non indifferente, il risultato è esplosivo. Le due ore di durata mi sono sembrate eccessive, il finale stiracchiato, ma sarebbe bastata la sola prima mezz'ora a giustificare il prezzo del biglietto. Sempre ammesso che lo spettatore sapesse a cosa andava incontro. Ovvero una catastrofica distopia in cui i pochi sopravvissuti ad una immane sciagura cercano di condurre una vita miserevole nel deserto australiano, in cui manca tutto, e ci si ammazza senza farsi troppe domande.

Il solitario Mad Max finisce malvolentieri a fare da sacca di sangue per i guerrieri di un signore della guerra con manie da Darth Vader (o Dart Fener). Costoro, che si fanno chiamare figli della guerra (war boys), ricordano molto l'immaginario dei wild boys dei Duran Duran (*). Per sua fortuna, proprio in quel momento una figlia della guerra, Imperatrice Furiosa (Charlize Theron) decide che ne ha abbastanza di quel folle regno del terrore e con un astuto stratagemma fugge, portandosi via un bel po' di carburante e l'intero harem del signorotto.

Il che da il la ad una impressionante serie di ammazzamenti di tutti i tipi che coinvolgono svariate comunità alleate o in lotta tra loro, ognuna con il proprio look, tutti motorizzati, spesso in modi piuttosto assurdi.

(*) Che però era evidentemente ispirato dalla stessa serie di Mad Max.

2 commenti:

  1. E' stata una graditissima sorpresa. Per una volta

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    1. Io più o meno mi aspettavo qualcosa del genere. C'era solo un po' di titubanza, come accade sempre in questi casi (vedasi la ripresa della saga di Alien).

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