Poirot 2.6: Doppia colpa

Hercule Poirot (David Suchet) è depresso. Al punto che la vacanza fuori programma, in cui ha trascinato il capitano Hastings (Hugh Fraser), non sembra avere alcun effetto positivo su di lui. Peggio, gli passa sotto il naso lo strano caso di una mezza dozzina di miniature napoleoniche che sembrano essere sparite nel nulla, e lui non se ne mostra per niente interessato. Anzi, dice all'allibito Hastings che lui è ormai un ex-investigatore.

Ma non lo si compianga troppo, che scopriremo presto che il suo umor nero è dovuto ad una pestifera combinazione di vanità ferita e malfidenza nei confronti dei suoi amici. Risolta la crisi, tornerà ad essere il solito Poirot, riprenderà in mano le indagini, che inizialmente erano state seguite dal capitano, con esiti disastrosi, e li porterà a felice conclusione.

In questo caso le differenze con il racconto originale di Agatha Christie sono sostanziali. In particolare alla trama gialla, che non è invero molto interessante, la sceneggiatura di Clive Exton aggiunge il tentativo di indagine di Hastings, una conferenza sul mondo del crimine dell'ispettore Japp (Philip Jackson), e persino il mistero delle chiavi di casa scomparse che si trova a dover affrontare Miss Lemon (Pauline Moran).

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