In attesa del quarto episodio, che dovrebbe uscire nel 2012, fine del mondo permettendo, questa terza puntata è anche l'ultima delle avventure di Mad Max e in ogni caso l'ultima con Mel Gibson protagonista.
George Miller si è fatto affiancare alla regia da George Ogilvie, e forse questo spiega un certo andamento a strappi nella narrazione della storia, che comunque non è stato un punto forte di tutta la serie.
Tra i particolari bizzarri di questo episodio, il fatto che Max incontri nuovamente il pilota che era presente in Mad Max 2, i due non si riconoscano nemmeno, e per di più il pilota, stando a quanto si dice nel finale di Mad Max 2, sarebbe dovuto essere in ben altre faccende affacendato.
Tina Turner spadroneggia, sia come attrice (con risultati non entusiasmanti, mi spiace notare) nella parte della "regina" di uno scampolo di civilizzazione, sia come cantante con "We don't need another hero" che ebbe un buon successo a quei tempi. La colonna sonora è di Maurice Jarre (addirittura), ma non mi pare uno dei suoi lavori più interessanti.
La trovata principale di questo episodio è la Sfera del tuono evocata dal titolo, una sorta di ring in cui Max è costretto a combattere con un tal Blaster sotto gli occhi di un pubblico deliziato da questa sorta di giochi gladiatori post nucleari. Da notare la presentazione dello show in stile prettamente televisivo, che fa il verso ai quiz che già spadroneggiavano ai tempi e finisce per preconizzare la tv spazzatura che al giorno d'oggi non è poi così lontana da quella rappresentazione.
Del terzo, fino a poco tempo fa, volevo solo ricordare Tina Turner bionda che canta la canzone. Poi ho voluto osare, guardando il film, ed era una mezz'ora persa, non sono riuscito ad andare oltre.
RispondiEliminaTi dirò, a rivederlo m'è parso che qualcosina da salvare che non mi ricordavo ci sia pure qui - dalle parti del curioso immaginario postatomico evocato.
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