Meglio vederlo nella versione 1992 (director's cut) o 2007 (final cut), buona anche la versione 1982 internazionale. Conviene invece evitare accuratamente la versione originale 1982 per il mercato americano, tagliata e "addomesticata" oltre ogni ragionevole limite. Il che ha portato, fra l'altro, ad un mediocre risultato commerciale per quello che nel corso degli anni si è dimostrato essere uno dei più importanti titoli del genere.
Basato su Do androids dream of electric sheep? di Philip K. Dick e sviluppato in modo originale, anche se sempre nel solco delle tematiche tipiche di Dick, racconta la storia di un gruppo di androidi (o replicanti) che, presa coscienza del loro essere, si ribellano al loro creatore, contestando il fatto che debbano morire. La narrazione viene fatta dal punto di vista di un bladerunner (soprannome affibbiato ai cacciatori di androidi) a cui è stato affibiato il compitoro di ritirarli (eufemismo per eliminarli).
Primo film americano di Ridley Scott (Alien è stato girato in UK), ha per protagonista Harrison Ford a suo agio nei panni del bladerunner, in quanto gli riesce bene interpetare quello che non capisce bene quello che accade. Memorabile l'interpretazione di Rutger Hauer nei panni del capo dei replicanti alla ricerca della impossibile salvezza; stracitate, solitamente a sproposito, le sue battute finali (Ho visto cose che voi umani ...).
Nella versione originale è appena accennato il sospetto che Ford sia in anch'egli un replicante ma che gliene manchi la consapevolezza, cosa che invece risulta quasi esplicita nel 1992, grazie ad aggiunte piccole ma molto significative.
Interessante la citazione, prettamente visuale, a Metropolis di Fritz Lang.
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