Charlot affronta un'ennesima mutazione, diventa un barbiere ebreo tomaniano (dove la Tomania potrebbe ricordare la Germania) che si comporta in modo eroico suo malgrado nella prima guerra mondiale. Finita la guerra, resta in una clinica per lunghi anni, mentre nel suo Paese sale al potere un pazzo scatenato, tal Adenoid Hynkel (in cui taluno potrebbe ravvisare una somiglianza con Adolf Hitler), che, consigliato da un mellifluo e perfido Garbitsch (Immondizia - Goebbels) e dall'inetto grassone Herring (Aringa - Göring), ha creato una campagna antiebraica e indirizzato la Tomania verso una politica estera molto aggressiva. Tornato al suo lavoro incontrerà una vita quotidiana molto diversa da quella che aveva lasciato.
Con questo film Charlie Chaplin decide di intepretare anche un personaggio diverso da Charlot, il perfido Hynkel, e lo fa in modo geniale. Decide anche di usare appieno il sonoro, anche questa un'ottima idea, visto che i discorsi di Hynkel in un bizzarro tomaniano, e soprattutto il discorso finale del falso Hynkel, sono da antologia.
Anche questa volta Chaplin fa tutto lui: produzione, regia, sceneggiatura. Ma nella colonna sonora fa un uso maggiore del solito di materiale già esistente. Memorabile l'uso della quinta danza ungherese di Brahms nella scena in cui sbarba un cliente seguendone il ritmo.
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