Vita privata di Sherlock Holmes

Sherlock Holmes (Robert Stephens) e il dottor Watson (Colin Blakely) rientrano al 221B di Backer Street dopo aver brillantemente risolto il caso della famiglia Abernetty (*), gettando nello scompiglio Mrs Hudson (Irene Handl), che vorrebbe essere tenuta maggiormente in considerazione dai suoi affittuari. Holmes contesta a Watson l'eccessivo imbellimento da lui operato nel rielaborare le sue storie che vengono pubblicate sullo Strand.

E non ha tutti i torti, in quanto Holmes, così idealizzato, ha finito tra l'altro per far colpo su Madame Petrova (Tamara Toumanova), stella dei balletti russi, che vorrebbe concepire con lui un figlio, bello come la madre, intelligente come il padre. Impossibilitato dalle buone maniere a dirle un no reciso, Holmes dichiara di essere già impegnato, con Watson.

Ma tutto questo ha ben poco a che fare con il vero caso che viene trattato nel film. Qualche tempo dopo una bella dama (Geneviève Page) viene portata al loro alloggio. Costei è stata ripescata dal Tamigi in stato di shock, e con fatica si scopre che si tratterebbe di tal Gabrielle Valladon, belga, in cerca di suo marito, misteriosamente scomparso. Il nostro scopre rapidamente che qualcosa di losco sta avvenendo in Scozia, ma viene avvertito dal fratello Mycroft (Christopher Lee) di stare alla larga da questo caso, che non è cosa per lui.

Sappiamo bene che ordinare a Sherlock di non far qualcosa è il modo migliore per spingerlo a farla. strano che Mycroft non se ne sia ricordato, e così i tre partono, sotto le mentite spoglie di una coppia in luna di miele con il domestico al seguito, per Inverness, dove dovranno affrontare un mistero che implica nani, frati trappisti, il mostro di Loch Ness, servizi segreti, e persino la regina Vittoria in persona (Mollie Maureen). Ci sarà persino spazio per un personaggio a nome von Hofmannsthal, anche se non sembra possibile abbia qualcosa a che fare con Hugo.

La storia è farina del sacco di Billy Wilder (**) ma i riferimenti al canone ufficiale di Doyle sono stringenti, e si capisce che l'intento era quello di una dichiarazione di amore nei confronti della saga, anche se rivista sotto l'angolazione umoristica che è quella che più si confaceva all'autore. Il risultato è buono, ma avrebbe potuto essere migliore. Una serie di circostanze ne hanno in un qualche modo limitato la portata.

Pare che la sceneggiatura fosse stata scritta tenendo in mente Peter O'Toole per Holmes e Peter Sellers per Watson, si è scelto poi di dare la parte ad attori meno di spicco. Stephens e Blakely se la cavano comunque egregiamente, ma non è la stessa cosa.

E' successo poi che, per motivi di semplicità di distribuzione, la produzione abbia tagliato un terzo della pellicola, facendo perdere il senso complessivo della storia.

Evidente l'influenza che questo film ha avuto su Sherlock, la serie televisiva di Steven Moffat e Mark Gatiss con Benedict Cumberbatch e Martin Freeman protagonisti.

(*) Citato en passant da Sir Arthur Conan Doyle ne L'avventura dei sei napoleoni. L'unica cosa che sappiamo è che Holmes è arrivato alla soluzione osservando la velocità con cui il prezzemolo affonda nel burro in una giornata calda.
(**) Affiancato dal fido I.A.L. Diamond.

2 commenti:

  1. un film delizioso (ho il dvd, che contiene le scene tagliate)
    ben diretto dal grandissimo Wilder
    nel torneo di Gegio, 5 anni fa, non l'avevo indicato tra i migliori registi della storia; ma oggi lo voterei

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    1. Ho letto che Wilder avrebbe voluto che questo fosse il suo capolavoro, e che ci è rimasto molto male quando lo studio glielo ha fatto a pezzi.
      Nella versione che ho visto io non ci sono contenuti extra, maledizione!

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