Doctor Who 9.6: The woman who lived

Non è propriamente un episodio a se stante, visto che al centro della storia c'è Ashildr (Maisie Williams) che era la ragazza che morì (*) nella puntata precedente. Ma il legame è abbastanza debole da permettere di vedere le due puntate separatamente, senza troppi patemi.

Sono passati alcuni secoli da allora, Ashildr ne ha passate di tutte i colori, e per motivi suoi non ben specificati ora vive dalle parti di Londra. Annoiandosi brutalmente, si è creata una vita parallela, e deruba i ricchi per il proprio tornaconto sotto il nome di Knightmare, che suona come Nightmare (incubo) ma gioca con il termine Knight (cavaliere). Inoltre non si riconosce più nel suo nome da vichinga, ma si fa chiamare, piuttosto autisticamente, Lady Me. Il fatto è che la mente umana non è fatta per una esistenza così lunga, e la poverina ha fondamentalmente perso il concetto di sé, finendo per dubitare persino di avere una qualche empatia nei confronti degli altri esseri umani.

Il Dodicesimo Dottore (Peter Capaldi) la reincontra praticamente per caso, seguendo il segnale di un suo bizzarro apparecchio, un curioscanner, e il cui scopo è seguire i segnali emessi da oggetti curiosi. Il bersaglio, guarda caso, è ambito anche da Lady Me. Lui lo vuole esaminare perché ne teme l'origine extraterrestre, lei ha motivi suoi, che scopriremo essere legati a un buffo, ma molto pericoloso, alieno con sembianze leonine.

Nella concitazione che segue gli avvenimenti, un brigante da strada, tale Sam Swift (Rufus Hound) potrebbe aver acquisito anche lui una qualche forma di prolungamento degli anni a disposizione, o magari anche no. Il Dottore cita anche il capitano Jack Harkness, e sembra sorpreso che Lady Me non l'abbia ancora incontrato, trattasi forse di aggancio per una possibile ripresa di Torchwood?

Brilla per la sua assenza Clara (Jenna Coleman). La vediamo solo nel finale, giusto per ricordarci che c'è (ancora).

(*) Ma che tornò pure in vita, diventando potenzialmente immortale.

Nessun commento:

Posta un commento