Doctor Who 9.5: The girl who died

Finalmente un episodio che regge per conto suo, dopo le due coppie iniziali che ci hanno lasciato appesi per una settimana chiedendoci come sarebbe andata a finire (*). A dire il vero i titoli di coda sono preceduti da un to be continued verso il 9.6, The woman who lived, dove credo scopriremo il destino di Ashildr (Maisie Williams).

Succede infatti che il Dottore (Peter Capaldi) e Clara (Jenna Coleman), dopo aver sbrigato un complicato caso che ci viene accennato in pochi secondi, fanno tappa sulla Terra, vengono catturati da una banda di vichinghi (**) e portati al loro villaggio. Lì scoprono che un Mire (***) impersona Odino per far messe di guerrieri vichinghi (°). Ashildr e Clara scoprono l'arcano, e se la seconda era riuscita a far ragionare il Mire e convincerlo a lasciare in pace il nostro pianeta, la prima, mossa dall'orgoglio vichingo, lo sfida ad uno scontro armato. Il Mire non vive per altro, e dunque accetta volentieri, concedendo anche una intera giornata al villaggetto per prepararsi al massacro.

I villici scartano l'opzione della fuga come ingloriosa, e preferiscono una morte onorevole. Il Dottore riesce ad elaborare uno stratagemma che potrebbe evitare la catastrofe, anche se include la sospetta presenza di anguille elettriche. Non è chiaro, o per meglio dire è decisamente strano, che dei vichinghi abbiano quei pesci a portata di mano. Pesci elettrici sono noti sin dall'antichità, è noto che i romani ne facessero uso medico, ma si trattava di torpedini e pesce gatto africani. Le anguille elettriche sono sudamericane. Questo anacronismo avrebbe dovuto far rizzare le antenne al Dottore. In quel villaggio c'è qualcosa che gli sfugge. A sua discolpa possiamo dire che sta cercando un piano per sconfiggere un mortale Mire senza TARDIS e senza occhiali sonici, e che è anche distratto da Ashildr, che gli ricorda qualcosa che non riesce a mettere a fuoco, forse qualcosa che non è ancora accaduto.

Già prima che il Dottore passasse di lì, c'era qualcosa di strano in Ashildr. Lei si sentiva diversa, faceva strani sogni, e aveva la capacità di pensare storie che a volte diventavano realtà. Forse aveva la capacità di presentire almeno parzialmente il futuro, e magari anche quella di influenzarlo. Chissà. Fatto sta che il Dottore, per rimediare ad una brutta piega che stavano prendendo gli eventi, farà qualcosa che gli sarebbe preclusa dalle leggi stesse che governano la realtà. Lo fa perché sente che è quello che deve fare, anche se si rende conto per questo sembrerà ad Ashildr inizialmente una benedizione ma poi, con il passare del tempo, una maledizione.

La decisione del Dottore viene stimolata anche da un ricordo molto potente. Sono due anni che tutti gli whoviani si chiedono come si spiegherà che il Dodicesimo Dottore ha la sembianza di Peter Capaldi, che nell'episodio della quarta stagione Le fiamme di Pompei, era Lucius Caecilius Iucundus, scampato alla catastrofe grazie all'intercessione di Donna Noble (Catherine Tate) che aveva convinto il Decimo Dottore (David Tennant) a fregarsene per una volta delle regole, e a salvare chi, teoricamente, non avrebbe modo di farlo. Quando il Dodicesimo Dottore ha scoperto di avere quella faccia, ha pensato che doveva esserci un motivo, ma è solo adesso che capisce che si trattava di un memento che lui stesso aveva lasciato per ricordarsi che, almeno qualche volta, poteva stropicciarsene delle regole.

C'è da dire poi che quello che fa, rende Ashildr un ibrido, parola che dice incupendosi. Un po' forse perché un umano-mire è preoccupante di per sé, ma credo di più che sia perché non ci possiamo dimenticare che anche Clara, grazie a Missy, è diventata un ibrido, e pare proprio che il Dottore a questo non voglia nemmeno pensarci.

(*) Con Missy e Clara che sembrano morire nello scontro con Davros e i suoi Dalek tra primo e secondo, e lo stesso Dottore che sembra morire, lasciando Clara in una situazione disperata nello scontro con una specie di Alien tra il terzo e il quarto episodio.
(**) Che distruggono gli occhiali sonici del Dottore. Ormai sembra chiaro che il Dodicesimo abbia deciso di fare a meno del cacciavite, che io continuo a preferire, per questa più evoluta interfaccia sensoriale.
(***) I Mire sono mercenari galattici, che fanno un vanto della loro capacità bellica. Questo specifico Mire sembra gradire la solitudine, facendosi accompagnare solo da sgherri a lui evidentemente inferiori per quanto riguarda l'intelletto, anche se dotati di notevoli capacità distruttive.
(°) Per estrarre da loro testosterone, di cui è ghiotto. Vista l'indole dei Mire, viene da chiedersi perché non li ammazzi brutalmente senza utilizzare questi mezzucci. Forse i Mire sono dei burloni, o forse la sproporzione tecnologica tra loro e i vichinghi è tale che non sarebbe dignitoso usare armi in questo contesto. A meno che non ci sia una provocazione.

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