Conviene davvero fare un bel respiro profondo (come da titolo) prima di tuffarsi nel primo episodio dell'ottava stagione "moderna" delle avventure del Dottore. Come già sappiamo il Dodicesimo Dottore ha le sembianze di Peter Capaldi, e la rigenerazione ha colpito duro, al punto che aveva chiesto a Clara Oswald (Jenna Coleman) se sapesse come si guida la TARDIS. Tante le domande che sono in sospeso, alcune troveranno una risposta e molte altre verranno generate dagli accadimenti qui narrati.
Mi trattengo il più possibile dallo spoilerare perché l'episodio non è ancora stato trasmesso in italiano da RAI4, e chissà quando lo sarà. Al momento per vederlo bisogna recarsi (più o meno metaforicamente) all'estero, e sapere una lingua straniera (l'inglese sarebbe meglio). Però, molto succintamente, quello che succede è questo:
Un dinosauro appare nella Londra vittoriana, così che è giustificato l'intervento del trio informalmente noto come Paternoster, capitanato da un rettilone antropomorfo, Madame Vastra (Neve McIntosh), la di lei moglie umana, Jenny (Catrin Stewart), e il distruttivo ma tutto sommato amichevole Sontaran chiamato Strax (Dan Starkey). A causare il viaggio nel tempo dell'animalone è stata la TARDIS che gli è finito in gola. Ne esce un oltremodo confuso Dodicesimo Dottore con una Clara che non è più sicura su cosa pensare del Dottore.
Succede poi che una vecchia storia, narrata nella seconda stagione nell'episodio Finestre nel tempo (o The girl in the fireplace) trovi una sua tempestosa conclusione, che ha come postilla l'introduzione di un misterioso personaggio che dice di chiamarsi Missy (Michelle Gomez) e afferma di essere in ottimi rapporti col Dottore.
Qualche considerazione aggiuntiva.
Il Dodicesimo Dottore non ha ancora capito bene perché sia diventato Capaldi, ma si ricorda di aver già visto quella faccia, infatti nell'episodio Le fiamme di Pompei (The fires of Pompeii) della quarta stagione il Decimo Dottore aveva incontrato un patrizio romano, tale Lucius Caecilius Iucundus, con quelle fattezze.
Clara in abiti vittoriani fa una figura scintillante.
Molto divertenti i battibecchi tra Clara e il Dottore, dove si rinfacciano a vicenda i rispettivi difetti.
La sceneggiatura di Steven Moffat scende nel profondo del personaggio del Dottore, illustrando bene quello che al Dottore stesso non è ancora ben chiaro - a noi ci viene chiarito con uno spiegone che passa quasi inosservato con Madame Vastra che fa la ramanzina a Clara (la quale a sua volta le tiene testa con gran cipiglio). Vengono illustrate molto bene anche le debolezze (che sono pure punti di forza) sia di Clara sia del Dottore, e di come questo faccia sì che la coppia funzioni così bene, in un suo modo. Estremamente toccante come Clara si fidi del Dottore, anche quando tutto farebbe pensare che sia inutile, e come il Dottore abbia bisogno di lei, anche se non glielo riesca a dire (dovrà ricorrere ad un paradosso temporale per riuscirci). Tra il buffo e il tenero l'abbraccio tra i due con il Dottore imbarazzatissimo che non sa bene come si possa abbracciare.
Il Dodicesimo Dottore ha una missione, ha deciso di abbandonare le pose seduttive delle sue precedenti vite, e si è preso un sembiante piuttosto attempato, in linea con la sua età effettiva (ha qualcosa come duemila anni, a questo punto). Potrei sembrare blasfemo, ma spero che l'Undicesimo Dottore abbia mentito (cosa che fa spesso) quando ha dichiarato di avere avuto il dono di una nuova serie di vite, e che questa tredicesima (considerando anche il Dottore Dimenticato John Hurt) sia la ultima. Questo spiegherebbe una certa sua tendenza melanconica, come pure darebbe uno spessore ancor più drammatico al duetto con il "cattivo" di questo episodio, in cui il Dottore si è visto riflesso.
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