Continuo ad avere le mie perplessità sulla quarta stagione di Torchwood. Nel terzo episodio, che pure ha una curiosa doppia scena di sesso mostrata in montaggio (nel senso tecnico del termine) alternato, mi sono anche annoiato in più di un punto. Anche se, tutto sommato, la serie mostra di avere una sua personalità, anche se non è quella che avrei voluto, e, a parte i momenti di stanca, si lascia guardare.
3) Dead of night - Nel cuore della notte
In due transfughi dalla CIA, il non-morto Rex (Mekhi Phifer) ed Esther (Alexa Havins), diventano informalmente parte di Torchwood, accettando più o meno volentieri che il Capitano Jack Harkness (John Barrowman) prenda le decisioni.
Assume peso il personaggio di Oswald (Bill Pullman), che finisce per diventare una specie di santone che diffonde al popolo il verbo della PhiCorp, il gigante farmaceutico che sembra sia dietro al misterioso miracolo che ha messo in scacco la morte. Jack lo affronta, e crede di capire che la pedofilia omicida di Oswald fosse solo un paravento per nascondere il suo desiderio di morte.
4) Escape to L.A. - Fuga a Los Angeles
Il primo covo di Torchwood in America viene bruciato, e i nostri attraversano il continente per creare una nuova base a Los Angeles, seguendo una pista che li porta ad un centro elaborazione dati della PhiCorp.
Esther continua a comportarsi da incapace e, per sincerarsi di come stiano le sue nipoti (in balia della sorella che sembra non ci stia con la testa), si fa scoprire da un tale al soldo di chi vuole distruggere Torchwood. Costui mostrerà di essere uno psicopatico affetto dalla pericolosa consuetudine di fare spiegoni mortali. Al punto che, se non intervenisse Rex, ci avrebbe tolto il dubbio su chi abbia ordinato tutta questa faccenda.
Oswald ha una temibile avversaria nel suo indottrinamento delle masse, una politica simpatizzante del Tea Party, quella corrente becero-tradizionalista della destra repubblicana che realmente esiste e fa danni nel sistema politico americano. Fortunatamente gli sponsor di Oswald decidono di tenersi lui come propagandatore delle loro idee, e non vanno certo per il sottile per togliere di mezzo la competizione.
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