Rob Reiner è un bravo regista. Ha firmato cose come Stand by me, Harry ti presento Sally, Misery non deve morire. E poi ha fatto cose meno egregie. Questo film cade nel secondo gruppo.
A Boston un romanziere (Luke Wilson, fratello di Owen e Andrew) ha avuto successo col primo lavoro ma ha una profonda crisi creativa che gli impedisce di scrivere altro. Nel frattempo ha accumulato un cospicuo debito (causa gioco d'azzardo) con un paio di delinquenti cubani. Se non salda in un mese gli succederà qualcosa di brutto, ma il suo editore (lo stesso Reiner) non è disposto a sganciare altri soldi se non vede qualcosa di pubblicabile.
Per riuscire a rispettare la scadenza, il nostro chiama (con l'inganno) una stenografa (Kate Hudson) che inizialmente non vorrebbe prendere il lavoro ma che poi si dimostra indispensabile nel guidare la vena creativa dell'autore.
Mentre il romanzo prende corpo (una specie di versione americana ai tempi di Gatsby de Il giocatore di Fedor Dostoevskij, che tra l'altro è stato scritto in una situazione simile a quella narrata dalla sceneggiatura, ma è molto peggiore) i due piccioncini vincono l'inziale incomunicabilità e finiscono, ovviamente, per innamorarsi. La situazione nel "reale" viene duplicata nel romanzesco, con conseguente doppia interpretazione dei personaggi. Con la variante che la Hudson finisce per cambiare svariate volte nazionalità (inzia come svedese, poi diventa tedesca, quindi ispanica, e infine wasp americana) a seconda dei mutamenti della trama. A fare da terzo vertice del triangolo amoroso concorre Sophie Marceau, nel ruolo di una (possibile) ereditiera francofona di cui il protagonista romanzato è innamorato (e, poi scopriremo, anche quello filmico).
Da notare come i "cattivi" siano tutti non-americani (francesi, cubani, etc) e cerchino, in un modo o nell'altro, di disturbare il romanzetto amoroso tra i protagonisti.
La struttura della storia principale (il romanziere che scopre l'amore con chi gli scrive la storia) ricorda molto la sceneggiatura di Insieme a Parigi, film non propriamente memorabile del '64 ma che ha come protagonisti William Holden e, soprattutto, Audrey Hepburn.
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