Un giorno come tanti

La storia mi ha ricordato un po' Stand by me (Ricordo di un'estate) e un po' Atonement (Espiazione). Confronto di quelli che ammazzano, visto che tutti e tre sono basati su romanzi, ma quello di questo film deriva da Labor day di Joyce Maynard, mentre per gli altri due i nomi sono Stephen King e Ian McEwan. Niente meno.

Non credo di poter avanzare particolari critiche a Jason Reitman per la sceneggiatura, molto fedele al testo originale, o per la regia, che mi è sembrata all'altezza delle sue capacità, se non che mi pare che riesca ad usare meglio i toni lievi, al limite anche da commedia, anche quando si toccano temi di un certo spessore. Mentre qui la storia è stabilmente sul dramma, con svisamenti sul melodramma, semmai. Avrei preferito dunque una minore fedeltà al romanzo, a vantaggio dello spostamento della narrazione su un campo più favorevole al giovane Reitman.

Ora che ci penso, avrei anche un'altra rimostranza. Avrei preferito che si tagliassero scene dalla parte centrale e si aggiungesse piuttosto polpa al finale, che mi ha dato l'impressione di essere un po' tirato via.

Detto questo, il film è andato male negli USA, e da noi non ha visto nemmeno le sale cinematografiche. Dopo un balletto sulle possibili date di uscita, si è deciso infine di puntare direttamente al DVD. Non che mi stupisca, visto che già il precedente Young adult era stato accolto freddamente in USA e praticamente ignorato da noi. Mi resta solo da sperare che Men, Women & Children, il suo prossimo film pronto all'uscita, inverta il trend.

La storia è narrata dal punto di vista di un giovanotto (Tobey Maguire) che ricorda un fatto che avvenne quando era poco più che un bambino (Gattlin Griffith). La madre (Kate Winslet) ha una brutta depressione, di cui più avanti verrà spiegata l'origine, che ha spinto il marito (Clark Gregg), codardamente, ad abbandonarla. Madre e figlio incappano un giorno in un evaso (Josh Brolin) che chiede il loro aiuto per scappare dalla polizia. Tra i tre si crea uno strano legame che sin dall'inizio resta in bilico tra la minaccia e l'offerta di quello che tutti e tre stanno più o meno consciamente cercando, una famiglia, per quanto anomala che li aiuti a superare il loro passato.

La Winslet e Brolin sono ottimamente in parte e gestiscono molto credibilmente l'evoluzione della relazione. Bravo anche Griffith a rendere il carattere di un bambino che non capisce bene quello che sta accadendo e si trova a dover compiere scelte più grandi di lui. Poco più che una comparsata la partecipazione di Maguire.

Bella la colonna sonora di Rolfe Kent.

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