Poirot 1.9: Il re di fiori

Un amico del capitano Hastings (Hugh Fraser) sta girando il suo primo film come regista in uno studio londinese, così si porta dietro Hercule Poirot (David Suchet) e va a vedere come si presenta il dorato mondo del cinema sul set. Scoprono così che a volte il regista conta poco, in particolare quando il produttore, in questo caso tal Henry Reedburn è un tipaccio che vuole avere l'ultima parola su tutto.

I due arrivano sul set giusto in tempo per vedere Reedburn maltrattare la prima donna, Valerie Saintclair (Niamh Cusack), e il coprotagonista maschile. A lei va relativamente bene, sia perché è un nome che attira spettatori, sia perché il viscido Reedburn ha su di lei mire di natura extra-professionale. Lui, invece, è una star del muto in declino, e si becca un licenziamento in tronco. A complicare le cose ci si mette pure un principe di Maurania che si vuole sposare la Saintclair, nonostante le titubanze della famiglia regnante.

La sera successiva, dopo che regista e produttore si rivedono i giornalieri (*), la Saintclair va a fare una visita notturna al Reedburn nella sua villa. La vediamo entrare, e poi uscire sconvolta. Il tipaccio è morto, e lei dice di averlo trovato così.

Questa volta abbiamo modo di seguire un bel pezzo dell'indagine dell'ispettore capo Japp (Philip Jackson) e, se non fosse per la mancanza di risultati, sarebbe già così un racconto piacevole. E' decisamente curioso vedere un poliziotto che dice pacatamente al maggiordomo (**), leggermente agitazione alla scoperta del fattaccio, che sarebbe meglio se non toccasse il cadavere.

Japp si dà un gran daffare, ma non si accorge di una serie di indizi molto importanti. Uno dei quali, tra l'altro, non viene mostrato nemmeno a noi, se non nello spiegone finale. Il che non è buona creanza nei confronti dello spettatore.

Invero, la storia resta insieme con una certa fatica, alcuni dettagli, tipo il fatto che i vicini di casa del Reedburn sia una famigliola, gli Oglander, che avrebbero buoni motivi per non abitare proprio lì, sono piuttosto difficili da digerire.

Fatto sta che Japp viene mandato ad indagare in un accampamento di "gipsy", seguendo una pista che si rivelerà completamente priva di riscontri, e Poirot, pur arrivando alla soluzione grazie anche ad aiutini nascosti da parte di Agatha Christie, finirà per non dire quello che sa alle autorità. Il che non è bello.

(*) E verrebbe da dar ragione a Reedburn, il film che stanno girando a sue spese è mal recitato. Ma non è solo un problema di attori, è proprio tutto il complesso che è riprovevole. Una storia di ambientazione arabeggiante, girata in studio con fondali (e sceneggiatura) di cartapesta.
(**) Spoiler: non è lui il colpevole.

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