La partenza in media res della serie (*) assume che lo spettatore sappia chi sia Hercule Poirot (David Suchet), per gli altri non è comunque un problema, visto che la struttura è canonica. Il genio investigativo Poirot ha un assistente, il capitano Hastings (Hugh Fraser), che non è particolarmente sveglio ma molto volenteroso, una segretaria, Miss Lemon (Pauline Moran) che svolge le faccende burocratiche, e un riferimento a Scotland Yard, l'ispettore capo Japp (Philip Jackson) con cui ha un rapporto conflittuale.
Poirot è malavoglioso, e non trova interesse nei possibili casi prospettatigli da Hastings. Piomba nello studio una tal Mrs Todd, molto posh, che lo attira nel caso della sparizione della sua cuoca. Inizialmente Poirot vi entra più per cortesia che per altro, ma poi resta intrigato dalla non sequenzialità di alcuni dettagli. Finirà per scoprire che anche dietro quello che potrebbe sembrare un fatto irrilevante si può celare qualcosa di sostanzioso.
Rispettando la scrittura originale, l'impostazione è molto classista, e ben rende la rigida struttura della società inglese di un secolo fa. Bella la produzione che fa sfoggio della solita ottima recitazione attoriale di oltremanica e di una bella ricostruzione degli ambienti d'epoca.
Fastidiosi i baffetti di Poirot. Ma come evitarli?
(*) Estremamente longeva, tredici stagioni per un totale di settanta episodi che hanno finito per coprire praticamente l'intera produzione relativa all'investigatore privato belga di Agatha Christie.
Piaceva tanto al mio compagno...e mi ritorna il magone!
RispondiEliminaBacio Blabla!
Un caro abbraccio, Nella.
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