Youth - La giovinezza

In fin dei conti questo film di Paolo Sorrentino non è altro che il resoconto della vacanza di due vecchi amici. Le cose si complicano dato il carattere dei due amici, il posto dove stanno, e la serie di fatti che succedono.

Fred Ballinger (Michael Caine) è un famoso musicista, che da anni ormai si considera in pensione, si è fatto prendere da una lieve depressione e ha perso interesse alle cose del mondo. Al punto che nemmeno la nomina a baronetto inglese gli riesce a far sollevare un sopracciglio.

Mick Boyle (Harvey Keitel) è un altrettanto famoso film maker, sta lavorando alla sceneggiatura dal suo ultimo film che vorrebbe sia una specie di ultima zampata del vecchio leone.

I due hanno caratteri molto diversi, Fred è tutto testa, ha un gran bisogno di tener tutto sotto controllo, al punto che si immagina di dirigere mucche al pascolo e l'intera natura circostante per far sì che generi una specie di composizione pastorale. Mick si lascia guidare dai sentimenti, ma ne ha pure paura, limitandosi a guardarli dall'esterno, preferendo narrarli piuttosto che viverli.

Le loro differenze non ostacolano la loro amicizia, al contrario, i due si integrano a meraviglia, arrivando alle stesse conclusioni pur arrivando da presupposti diversi. Succede così che, senza saperlo, finiscono anche per dare la stessa risposta ad una domanda che viene posta ad entrambi in circostanze diverse.

Tra l'altro Fred ha una figlia, Lena (Rachel Weisz), sposata al figlio di Mick, Julian (Ed Stoppard). Tra i due però si mette la pop star Paloma Faith (se stessa), che spacca la coppia e dà modo a Sorrentino di piazzare nel film un divertente videoclip ipercinetico e molto trash. Ma neanche questa crisi incrina l'amicizia tra Fred e Mick.

Tutto ciò, e molto altro, avviene in un albergo svizzero, lo Schatzalp a Davos, che poi sarebbe quello che, quando era un sanatorio di lusso, era stato usato da Thomas Mann per ambientarci La montagna incantata. A ben vedere il romanzo fornisce riferimento per la sceneggiatura, anche se mi sembra piuttosto lontano. Più che altro il suo scopo è quello di permettere a Sorrentino di raccogliere in uno spazio limitato un campione di varia umanità, e lasciare che costoro interagiscano guidando lo spettatore nella direzione voluta. O facendo sì che si perda in questa moderna babele. A seconda di quello che uno preferisce.

Tra gli ospiti dell'albergo c'è anche Jimmy Tree (Paul Dano), attore californiano che si sta preparando ad una parte difficile, e che alla fine scoprirà che forse non ha mica tanta voglia di recitare quel ruolo. Jimmy è angustiato dal fatto che tutti lo ricordano per aver interpretato un robottone (*) e questo lo rende acido nei confronti di chiunque lo avvicina. Ma anche lui, un po' come tutti in questo film, avrà modo di essere sorpreso da una ragazzina, che invece ama un suo film indipendente misconosciuto, e gli ricorda una sua battuta. Forse Jimmy se l'era dimenticata, o non gli aveva dato troppo peso. Risentirla deve avergli fatto bene.

In una piccola parte c'è anche Jane Fonda, Brenda Morel, attrice a suo tempo lanciata da Mick, e che lui vorrebbe fosse nel suo ultimo film.

Anche qui, come ne La grande bellezza, non si scappa dal confronto con Federico Fellini, richiamato da alcuni personaggi eccessivi, come lo strabordante pseudo-Maradona, o da alcune situazioni oniriche, come quando a Mick appaiono contemporaneamente tutte le protagoniste dei suoi film. Ma anche qui sono vicinanze solo stilistiche, la sostanza del racconto va verso altre direzioni.

(*) Un po' lo stesso problema di Michael Keaton nella realtà e in Birdman.

5 commenti:

  1. Che dire... è il film da andare a vedere.
    Sia nel bene, che nel male..

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    1. Beh, però, se parti così rischi di appisolarti prima che entri in scena miss universo! :D

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  2. Devo dirti caro Blabla che non sono una fanatica di Sorrentino..L'unico film che mi aveva un po' intrigato era This must be the place ( sarà per la colonna sonora?!?!)
    La contaminazione felliniana è evidente sempre, soprattutto nella Grande Bellezza( per me sopravalutato ma contenta per l'oscar dato all'Italia)
    Andrò a vedere questa pellicola solo per Caine che adoro e Fonda che è sempre una grande donna!
    Ciao amico mio, un bacio!

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    1. Per motivi bizzarri, confondo spesso Sorrentino con Matteo Garrone, e attribuisco ad uno i film dell'altro. Mi piacciono entrambi, ma con giudizio.
      Michael Caine ha molto spazio e lo sfrutta a dovere, potrebbe perfino farti dimenticare il regista ;-) Jane Fonda, invece, la si vede pochissimo, e dovrai aspettare un bel pezzo per goderti la sua entrata in scena. Pochi minuti, ma molto intensi.
      Un caro abbraccio, Nella :)

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    2. Si caro Blabla , sapevo che la Fonda ha solo una particina ..mi consolerò con Caine..
      Buon w/e e un forte abbraccio!

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